Addio al professore palermitano Gaetano De Bernardis, stimato latinista: “Esempio di virtù e umanità”

Palermo dice addio ad uno dei suoi uomini più colti, “esempio di virtù e umanità“. Addio al professore Gaetano De Bernardis, stimato latinista e docente di lettere classiche. Il prossimo 7 agosto avrebbe compiuto 78 anni. Fu anche governatore del distretto Rotary 2110. Martedì i funerali presso la Chiesa di San Domenico.

De Bernardis non era solo un insegnante, ma un maestro di vita

Una carriera di oltre quarant’anni nei licei del capoluogo siciliano. Per 36 anni è stato un punto di riferimento al liceo scientifico Ernesto Basile, trasmettendo ai suoi studenti l’amore per la cultura e il sapere. “Il professor De Bernardis non era solo un insegnante, ma un vero e proprio maestro di vita. La sua integrità, il suo rigore accademico e la sua ineguagliabile dedizione alla formazione dei giovani lo hanno reso una figura di riferimento e un esempio di virtù e umanità – così scrive il liceo sulla propria pagina Facebook – . I suoi studenti ricorderanno per sempre le sue lezioni illuminate, cariche di amore per il sapere e di rispetto per la tradizione. La comunità scolastica e accademica perde un grande uomo, ma l’eredità del professor De Bernardis continuerà a vivere attraverso coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di imparare da lui”.

II suo apporto al Rotary

De Bernardis è stato anche governatore del distretto Rotary 2110. Così lo ricorda Antonio Fundarò, past president del Club Palermo Montepellegrino: “Il suo contributo è stato significativo anche all’interno del mondo rotariano. Gaetano De Bernardis ha fondato negli anni ’60 a Palermo il primo Interact e successivamente il primo Rotaract nell’area Panormus. Dal 1987, è stato socio del Rotary Club Palermo Sud, di cui è stato presidente nel 2000-2001. Nel Rotary, è stato governatore del distretto 2110 nell’anno rotariano 2021-2022, conseguendo brillanti risultati. De Bernardis era noto per la sua capacità di coniugare tradizione e modernità, trovando sempre il modo di valorizzare le lingue antiche come strumenti vitali per il presente e il futuro delle nuove generazioni”.