Addio NASPI, il Governo sta varando la legge: migliaia di disoccupati senza sussidio | Se perdi il lavoro sei fregato

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Un DDl del Governo in discussione alle Camere cambierà radicalmente la disciplina che regola la percezione dell’indennità di disoccupazione

Niente più indennità di disoccupazione per i lavoratori che vengono licenziati. L’allarme è già scattato da tempo a causa di un emendamento proposto dalla maggioranza di governo al Disegno di Legge sul lavoro in discussione in Parlamento in queste settimane.

Stiamo parlando dell’ormai nota NASPI, vale a dire la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego introdotta attraverso il cosiddetto Jobs Act nel 2015. Ad averne diritto è solo chi ha perso ‘involontariamente’ il proprio posto di lavoro- Infatti in caso di dimissioni volontarie, salvo quelle per giusta causa, l’indennità non viene riconosciuta.

Una delle conseguenze di questo meccanismo verificatesi in questi nove anni è che da un lato il lavoratore spesso abbia cercato e cerchi di farsi licenziare per ottenere la disoccupazione, mentre dall’altro il datore di lavoro abbia spesso tentato di far dimettere il lavoratore.

Il Governo Meloni sta dunque cercando di modificare questa disciplina attraverso un emendamento che potrebbe avere, se approvato in via definitiva dal Parlamento, degli effetti catastrofici nel rapporto tra datore di lavoro e dipendenti.

Addio NASPI, clamorosa novità in vista: cosa sta succedendo

Il provvedimento introdotto dall’attuale esecutivo di centrodestra ha come obiettivo prioritario una modifica sostanziale dell’articolo 26 del Decreto Legislativo che ha dato vita al Jobs Act. Questa norma, che non è stata ancora ufficializzata, introduce nuove disposizioni a proposito di assenze ingiustificate, dimissioni, licenziamenti e la NASPI.

In estrema sintesi, se un dipendente accumula 15 giorni (invece dei 5 inizialmente previsti nel DDL) di assenze ingiustificate, il datore di lavoro ha la facoltà di considerare il rapporto di lavoro risolto, e il lavoratore stesso viene considerato dimissionario. Questo significa che anche senza dimissioni volontarie esplicite, il lavoratore perde il diritto alla NASPI.

Cambia la NASPI - Web - Palermolive.it
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Addio NASPI, le polemiche sono garantite: il Governo però tira dritto

Per mezzo di questo emendamento, che già è stato duramente criticato dall’opposizione e dalle organizzazioni sindacali, il Governo vuole combattere i cosiddetti “furbetti della NASPI“, tutti quei lavoratori che si assentano ripetutamente per convincere il datore di lavoro a licenziarli, di fatto un escamotage per conservare l’indennità di disoccupazione.

La sensazione è che se l’emendamento dovesse essere approvato in via definitiva i tribunali del lavoro saranno presi d’assalto da migliaia di esposti e ricorsi e i rapporti tra datori di lavoro e dipendenti si inaspriranno ulteriormente.