Adesso l’India accetta il risarcimento: chiuso il caso dei due marò

India e Italia si sono accordate per chiudere il caso dei marò accusati dell’uccisione di due pescatori del Kerala

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse 22-12-2012 Roma Cronaca Aeroporto di Ciampino - Rientro in Italia per le festività natalizie dei due marò detenuti in India Salvatore Girone e Massimiliano Latorre Nella foto Salvatore Girone, Massimiliano LatorrePhoto Roberto Monaldo / LaPresse 22-12-2012 Rome (Italy) Ciampino airport - Return to Italy for the Christmas holidays of the two soldiers detained in India Salvatore Girone and Massimiliano Latorre In the photo Salvatore Girone, Massimiliano Latorre

Dopo la decisione finale dell’arbitrato internazionale, si sta per chiudere anche davanti alla Corte suprema indiana il caso dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
Secondo l’agenzia Asia news, l‘Alta Corte ha stabilito che il dossier sarà chiuso quando lo Stato italiano avrà versato, come risarcimento, 100 milioni di rupie, che corrispondono a circa 1,1 milioni di euro. Infatti le famiglie dei pescatori morti nell’incidente hanno accettato l’indennizzo.
Questa somma di denaro si aggiunge a quella già versata in passato dall’Italia, per circa 245 mila euro. Le famiglie dei due pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine riceveranno 40 milioni di rupie ciascuna. Mentre gli altri 20 milioni andranno a Freddy Bosco, proprietario del St.Antony. Rimasto ferito nella sparatoria che nel 2012 coinvolse i militari italiani a bordo della nave Enrica Lexie e il peschereccio scambiato per un’imbarcazione di pirati.

I MARÒ SPARARONO CONTRO UN PESCHERECCIO LOCALE

La vicenda che ha visto coinvolti i due marò ha avuto origine il 15 febbraio 2012. Entrambi erano a bordo della nave cisterna italiana Enrica Lexie in funzione di scorta anti-pirateria. Al largo delle coste dello stato meridionale indiano del Kerala, ritenendo imminente un’aggressione, spararono contro un peschereccio locale colpendo due pescatori a bordo.
Fermati dopo l’attracco della nave nel porto di Kochi, per essi è cominciata da allora una lunga trafila giudiziaria con un ruolo significativo di pressioni politiche, incertezza di competenze giudiziarie, limitazione delle libertà personali in India e successivamente un contenzioso, a tratti anche aspro, tra Italia e India sulla giurisdizione mancando un precedente a cui riferirsi.
Dal 2016 Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sono in Italia, in attesa di una definizione della loro situazione.

SI CHIUDE UN CONTENZIOSO LUNGO 10 ANNI

Dopo quasi 10 anni di contenzioso tra Italia e India. Nel luglio 2020, il Tribunale arbitrale internazionale stabilì, che i due fucilieri di Marina dovessero essere processati in Italia perché godevano al momento dei fatti dell’ “immunità funzionale”.
Allo stesso tempo decise che l’Italia avrebbe dovuto risarcire la perdita di vite umane e i danni materiali e morali inflitti agli altri membri dell’equipaggio del peschereccio.