Politica

“Adesso sfiduciateci tutti”, l’attacco della Giunta al Consiglio Comunale

Adesso sfiduciateci tutti“: questa è la replica espressa dalla Giunta, capitanata dal vicesindaco Fabio Giambrone, nei confronti del Consiglio Comunale. Una lunga web conference, quella svoltasi oggi pomeriggio, in cui i vertici dell’Amministrazione si sono scagliati contro le opposizioni e contro il presidente di Sala delle Lapidi Totò Orlando. Tensioni, quelle fra i due fronti, acuite dall’approvazione della mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Giusto Catania. “Abbiamo ritenuto di convocare questa conferenza stampa per potere esprimere le nostre posizioni personali – ha commentato Fabio Giambrone -. E’ un momento delicato per la vita politica della città. Vi è una degenerazione in atto del rapporto fra Giunta e Consiglio Comunale in tutte le occasioni di confronto avvenute fino ad adesso“.

Sentiamo il bisogno, anche alla luce della mozione di sfiducia all’assessore Catania, di dire che questa componente di Giunta non parteciperà a nessuna seduta di Consiglio che riguarderà sfiducia ad assessore e che sottrarrà tempo prezioso alla città. Sottolineo – continua Giambrone – una forte responsabilità da parte del presidente del Consiglio Comunale ( Totò Orlando – IV n.d.r.), che sta calendarizzando una serie di atti come le sfiducie. Ho chiesto di essere audito in capigruppo. Da 20 giorni non ho avuto risposta, il che palesa una strafottenza nei confronti delle istituzioni. Se ritengono (i consiglieri di opposizione n.d.r.) di continuare con le mozioni di sfiducia agli assessori, non solo non saremo presenti ma riteniamo alcuni comportamenti tenuti in consiglio assolutamente inaccettabili“.

GIUSTO CATANIA: “MOZIONE RIDICOLA. ADESSO SFIDUCIATECI TUTTI”

Decisamente critico sull’operato delle opposizioni anche l’assessore alla Mobilità Giusto Catania. L’esponente di Sinistra Comune è stato oggetto di una mozione di sfiducia da parte del Consiglio Comunale. Un atto politico che non è vincolante nei confronti dell’Amministrazione. “Noi abbiamo una trentina di regolamenti che non vengono calendarizzate e si preferisce votare le sfiducie. Voglio lanciare una sfida: adesso sfiduciateci tutti. Vorrei evitare che le istituzioni finiscano in psicoterapia. Questa mozione di sfiducia è ridicola perché non produce alcun effetto politico e perché è stato ripescato un atto addirittura risalente al 2019. Ciò rappresenta un danno e un dileggio alle istituzioni di questa città“.

Ho ricevuto numerosi attestati di stima. Fra i tanti che ho sentito, qualcuno mi ha detto che vuole organizzare una class action contro le opposizioni per tutte le sedute inutili, anche per quantificare un possibile danno erariale“. Un Giusto Catania che, a domanda specifica, ha rappresentato tutte le sue perplessità sugli equilibri interni del Movimento 5 Stelle, oggi opposizione, ma che potrebbero rappresentare un futuro partner politico in vista delle elezioni del 2022. “E’ sicuramente un aspetto sul quale riflettere in vista delle prossime elezioni amministrative. Ma quale Movimento 5 Stelle? Non hanno idea su come collocarsi. Sono sicuro, fra l’altro, che al loro interno ci siano state discussioni sulla sfiducia rivolta a me“.

LA LEVATA DI SCUDI DEGLI ASSESSORI COMUNALI

Dopo Giusto Catania, è stato il turno di Maria Prestigiacomo, che ha recentemente rinunciato alla delega ai Servizi Idrici a causa delle vicende legate al caso Amap. L’assessore ha sottolineato la mancanza di controlli da parte della presidenza del Consiglio, anche per quanto concerne quanto avvenuto nelle commissioni consiliari. “Nessuno riprende i consiglieri che, nelle commissioni, massacrano i dipendenti comunali. E’ vergognoso che il presidente del Consiglio Comunale non intervenga su questi fatti. In Giunta siamo uniti. Forse è questo che dà fastidio ai nostri oppositori“. Il riferimento è ai consiglieri comunali di segno opposto che, tra l’altro, hanno depositato una lunga mozione di sfiducia nei suoi confronti. Un atto nel quale gli esponenti di Sala delle Lapidi hanno richiamato tutte le emergenze che la vedono coinvolta: dall’edilizia scolastica allo stato delle opere pubbliche, per passare al cimitero dei Rotoli e agli impianti sportivi.

Una Prestigiacomo che, così come fatto dall’assessore Marino, ha richiamato le responsabilità della precedente Amministrazione e di alcune vicende sugli attuali problemi della città. Marino, in particolare, ha citato il fallimento di Amia, associandolo alle difficoltà che vive attualmente il settore della gestione dei rifiuti in città. Sono intervenuti inoltre gli assessori Marano, Di Dio, Petralia ed infine Martorana: quest’ultima ha richiamato tutti “al senso di responsabilità per il bene della città“. Una conferenza stampa che, oltre a certificare la volontà dell’Amministrazione di andare avanti, ha palesato il clima di tensione e di scontro istituzionale con il Consiglio Comunale. Quel che è certo è che, almeno per il momento, il sindaco Orlando non ha più una maggioranza e ciò mette la Giunta nelle condizioni di non potere amministrare al meglio la città. Intanto, i palermitani aspettano che la guerra finisca, fra una coda chilometrica e una commemorazione dei propri cari sull’asfalto di un gazebo.

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