Aeroporto di Palermo, via allo sciopero contro spostamento radar a Roma

Il provvedimento è previsto dal Piano industriale dell’Enav S.p.a, società che gestisce il traffico aereo civile in Italia. Firmata interrogazione quindici esponenti della Lega

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Si fa sempre più scottante la vicenda che riguarda lo spostamento del radar dell’aeroporto Internazionale Falcone-Borsellino verso il Centro di controllo d’area di Roma Ciampino. A seguito dell’esito negativo degli incontri di conciliazione, l’Unione Generale del Lavoro Trasporto Aereo ha infatti proclamato uno sciopero per la giornata del 26 luglio.

La manifestazione avrà portata nazionale, dato che il provvedimento non interessa solamente Palermo, ma anche gli aeroporti di Torino, Genova, Napoli, Firenze e l’Acc di Brindisi. I luoghi designati per il trasferimento dei radar sono o il Centro di controllo d’area (Acc) di Roma o quello di Milano.

Il Piano industriale Enav

Ad aver stabilito tale transito è Enav S.p.a, ossia la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia. Questa ha infatti presentato a marzo 2018 il Piano industriale per il quinquennio 2018/2023, che, tra le altre cose, prevedeva appunto tale operazione.

La notizia ha da subito destato non poche polemiche e preoccupazioni. Il piano industriale è stato sospeso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nel febbraio 2019; secondo le parti sociali avrebbe avuto un impatto eccessivamente oneroso dal punto di vista professionale e sociale per i lavoratori. Nel maggio dello stesso anno, inoltre, l’accordo siglato con le organizzazioni sindacali di Enav ha previsto, tra l’altro, la condivisione con le organizzazioni sindacali dello stato dei lavori circa le torri remote.

L’interrogazione della Lega

Alla lunga vicenda si aggiunge adesso l’interrogazione sul tema presentata dalla Lega. Prima firmataria è Elena Maccanti; a seguire Edoardo Rixi, Massimiliano Capitanio, Giuseppe Donina, Ketty Fogliani, Domenico Furgiuele, Antonietta Giacometti, Giovanni Battista Tombolato, Federica Zanella; Adolfo Zordan, Antonino Germanà, Alessandro Pagano, Anna Rita Tateo, Gianluca Cantalamessa, Paolo Paternoster.

Il testo del documento dichiara che nel corso dell’audizione del 30 marzo 2021 in Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni “il nuovo amministratore delegato di Enav, ad avviso dei firmatari del presente atto eludendo le puntuali e numerose domande dei commissari, ha di fatto confermato che la società sta procedendo con l’attuazione del piano industriale del 2018; senza che siano state effettuate le verifiche di
fattibilità richieste e senza che vi sia stata alcuna forma di condivisione”.

Aeroporto di Palermo, Lega: “Rischi per la sicurezza”

Il testo sottolinea i rischi che comporterebbe lo spostamento dei radar per ciascuna delle città interessate dal provvedimento. Per l’aeroporto di Palermo, in particolare, si legge: “I controllori radar di Palermo posseggono la perfetta conoscenza dell’orografia della zona, della meteorologia locale e dei venti caratteristici di Punta Raisi; con particolare riferimento alle pericolose improvvise variazioni del vento nelle giornate di scirocco (fenomeno Wind Shear), particolarmente limitante per le operazioni di volo; conoscenza, che in generale, risulta determinante nella positiva gestione dei voli in emergenza sulla Sicilia che necessitano di immediata assistenza radar”.

“Da qui – prosegue il documento – la necessità di tempestivi coordinamenti tra la torre e l’avvicinamento radar che difficilmente potranno essere altrettanto rapidi, con un ente non presente in loco. Inoltre, il Centro radar dell’isola, vista la copertura radio particolarmente lacunosa del Centro informazioni volo (Fic) di Roma, sopperisce, con il suo servizio, a tale carenza”.

I firmatari chiedono dunque al Governo di “adottare tutte le iniziative di competenza” per la sospensione del piano industriale di Enav. Segnalata inoltre l’esigenza di tener conto anche del fatto che risalga a “prima della pandemia e della crisi in cui versa attualmente il settore”

“Ad oggi Enav – concludono – non ha prodotto evidenza incontrovertibile di risparmio dall’attuazione di suddetto piano industriale; che nel frattempo il management è cambiato e che diverse organizzazioni sindacali hanno indetto mobilitazioni su tutto il territorio”