Affari con il mandamento mafioso San Lorenzo-Tommaso Natale, arrestato imprenditore di Carini
Un imprenditore di 58 anni di Carini, Giovanni Palazzolo, è finito in arresto pocihé ritenuto organico alla famiglia mafiosa del mandamento di San Lorenzo-Tommaso Natale. Ad eseguire la misura cautelare è stata la Direzione investigativa antimafia. Palazzolo, attivo nel settore dell’edilizia, della logistica e della ristorazione, avrebbe garantito assistenza al capo mafia Salvatore Lo Piccolo nel corso della sua latitanza, occupandosi della riscossione del denaro delle attività estorsive, reimpiegandolo e riciclandolo.
Non solo: dalle indagini condotte dal Centro operativo Dia di Palermo, denominata “Nemesi” e durate due anni, è emerso che Palazzolo avrebbe anche garantito continui e costanti “contatti occulti” con l’amministrazione e gli uffici della municipalità di Carini.
Importante nelle indagini i riscontri avuti dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia già in passato ritenuti importanti esponenti della famiglia mafiosa di Carini. Loro stessi infatti hanno riferito in ordine al rapporto dell’imprenditore con esponenti di vertice mandamento mafioso palermitano di San Lorenzo – Tommaso Natale definendo il ruolo di collegamento dell’imprenditore tra la famiglia mafiosa e l’amministrazione comunale carinese.
Palazzolo, inoltre, progettava danni agli imprenditori concorrenti. Come ad esempio il 6 agosto del 2021, dove da un’intercettazione ordinava al suo dipendente, fratello di un pregiudicato, di rubare i mezzi di un piccolo imprenditore che aveva stipulato un contratto con Amazon e stava coinvolgendo altri trasportatori in un progetto che avrebbe danneggiato la sua società di logistica. “A questo dobbiamo atterrarlo”, diceva al suo lavoratore.
Il furto non è stato più fatto alla fine perché Palazzolo, dopo pochi giorni, riuscì a trovare altri trasportatori in sostituzione di quelli coinvolti dal concorrente.
Il plauso dal sindaco di Carini per l’operazione della Dia
“L’Amministrazione comunale, nel congratularsi con la DIA e la Procura della Repubblica di Palermo per l’operazione antimafia che ha interessato il territorio di Carini, sfociata nell’arresto nei confronti di un imprenditore carinese, precisa che le notizie di stampa, secondo le quali l’imprenditore avrebbe “garantito continui e costanti contatti occulti con l’amministrazione e gli uffici della municipalità di Carini”, non riguardano sicuramente questa Amministrazione comunale. Come tra l’altro si può dedurre sempre dalla stampa “il suo ruolo di collegamento tra la famiglia mafiosa lo Piccolo e l’amministrazione” emerge da dichiarazioni di collaboratori di giustizia che si riferiscono a vicende passate e antecedenti ai mandati di quest’Amministrazione e di questo sindaco.
L’amministrazione Monteleone comunica sin d’ora la piena disponibilità e collaborazione con gli organi inquirenti, qualora ve ne fosse bisogno, e ci tiene a sottolineare di essersi sempre distinta per aver fatto attività concrete all’insegna della legalità acquisendo al patrimonio comunale immobili dei mafiosi a seguito di provvedimenti di repressione dell’abusivismo edilizio per destinarli alla pubblica utilità e alla demolizione finalizzata alla esecuzione di opere di riqualificazione urbana”. Questa la nota del sindaco di Carini dopo l’arresto dell’imprenditore Giovanni Palazzolo.
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