Affitto in scadenza, non pagare un centesimo in più: ti chiederà l’aumento ma non è legale | Ecco cosa devi dire

Canone di locazione - fonte_canva - Palermolive.it

Canone di locazione - fonte_canva - Palermolive.it

Se hai l’affitto in scadenza non devi più pagare nemmeno un centesimo. Il proprietario di casa ti chiede l’aumento ma non può farlo. 

Il mercato immobiliare si trova in notevoli difficoltà in questi ultimi anni e la prova di questo ce la offrono i prezzi delle case in vendita estremamente bassi. Quando il costo di un bene cala vertiginosamente, c’è sicuramente qualcosa che ne sta bloccando le vendite, ma in questo caso, nemmeno la svendita delle case sembra essere in grado di portare dei benefici.

Come se questo non fosse sufficiente a mettere in difficoltà i cittadini italiani e il mercato immobiliare, ci pensano gli affitti che sono diventati un campo minato per via di tutte le difficoltà che in esso si stanno riscontrando.

I proprietari di immobili preferiscono gli affitti brevi a quelli lunghi, sembra che siano in grado in offrire minori rischi. Questo però, sta mettendo in difficoltà tutti coloro che sono alla ricerca di una casa, perchè non vogliono o non possono acquistarne una. A ciò si associa un aumento dei prezzi delle locazioni, che interessa, sia chi va alla ricerca di una locazione, che chi ha già un contratto e se lo vedrà ritoccare al prossimo rinnovo.

Ma ci sarebbe un modo per riuscire a risparmiare e non pagare più un centesimo. Ecco come difendersi dagli aumenti.

Aumento degli affitti, non dovrai più pagare nulla

I proprietari degli immobili che decidono di darli in affitto hanno il diritto di ritoccare i contratti in base a quelli che sono i dati Istat dell’inflazione in materia. Il locatore nel momento in cui decide di provvedere con l’aumento del canone di affitto, dovrà provvedere a comunicarlo regolarmente al proprio inquilino e deve farlo in maniera tempestiva, con un anticipo di almeno 10 giorni. Per poter procedere in tale direzione dovrà presentare un apposito modulo in cui va a giustificare l’aumento a cui ha provveduto.

Questo ovviamente non vuol dire che il proprietario dell’immobile può procedere in maniera indipendente dall’affittuario. Quello d’affitto è infatti, un contratto bilaterale in cui gli interessi delle due parti si dovranno incontrare. Quindi il conduttore ha il diritto di procedere con una contestazione della manovra adottata dal proprietario dell’immobile.

Contratti di affitto - fonte_Canva - palermolive.it
Contratti di affitto – fonte_Canva – palermolive.it

L’affittuario si può difendere: a dirlo è la legge

È pieno diritto dell’affittuario proteggersi dalla richiesta di aumento da parte del proprietario dell’immobile. Una volta ricevuta la comunicazione di adeguamento del contratto, potrà procedere con regolare contestazione. Quest’ultima deve essere presentata entro 30 giorni dalla comunicazione di aumento.

Dal canto suo il locatario dovrà verificare che effettivamente, ha provveduto all’aumento conforme del canone, attenendosi a quelli che sono i dati Istat del momento. Si dovrà quindi affidare a un esperto per cercare di risolvere la diatriba a livello giudiziale.