Sarebbero state le dimensioni eccezionali del suo albero a concorrere alla fine del Bayesian, il veliero da 40 milioni di dollari affondato nel giro di pochi minuti lo scorso agosto al largo di Porticello. A offrire tale soluzione al mistero del naufragio è il New York Times, secondo cui le dimensioni dell’albero – all’epoca il più alto del mondo – e l’ingegneria strutturale necessaria per ospitarlo avrebbero reso la barca vulnerabile al ribaltamento.
Lo yacht dei cantieri Perini Navi aveva un albero di alluminio eccezionalmente alto e pesante: oltre 72 metri e 40 tonnellate. Un’anomalia, in un certo senso: le altre nove barche della stessa classe sono infatti dotate di due alberi.
“Documenti tecnici ottenuti dal Times e simulazioni al computer mostrano che il Bayesian era suscettibile ad essere abbattuto durante una tempesta e che sarebbe affondato rapidamente”, scrive il giornale.
La tragedia ha registrato la morte di sette persone, tra cui il magnate britannico Mike Lynch e la figlia 18enne Hannah. Quindici i sopravvissuti. Sarebbe stato proprio il proprietario del Bayesian, l’uomo d’affari danese John Groenewoud, ad aver insistito per l’albero extra-tall. La richiesta aveva portato a modifiche progettuali tra cui la posizione della zavorra che avrebbe dovuto bilanciare l’anomalia dell’albero. Invece di distribuirla uniformemente lungo il fondo della barca – cosa che avrebbe garantito la migliore stabilità – i costruttori la ammassarono verso il retro dello scafo per bilanciare lo spostamento dell’albero più vicino alla parte anteriore.
Altri “gravi punti deboli” avrebbero contribuito al disastro: tra questi due grandi porte di vetro sul ponte che avrebbero aumentato la possibilità del Bayesian di imbarcare quantità pericolose di acqua in caso di forti venti. Dettagli apparentemente minori come la vicinanza delle prese d’aria alla linea di galleggiamento o la posizione della zavorra nello scafo potrebbero non sembrare decisivi, ma, considerati nel loro insieme, secondo gli esperti consultati dal Times, potrebbero aver compromesso la sorte del veliero.
Giovanni Costantino, amministratore delegato di Italian Sea Group che nel 2021 ha rilevato il marchio Perini Navi, ha ribadito a sua volta al Times che, se gestito correttamente, il Bayesian sarebbe stato “inaffondabile”. Costantino è tornato ad attribuire la responsabilità della tragedia all’equipaggio, accusandolo di una serie di errori fatali.