Afghanistan, bimbo intrappolato in un pozzo da due giorni: è corsa contro il tempo per salvarlo

Una vicenda che ricorda quella del piccolo Rayan e di Alfredino

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Un bimbo di nove anni, Haidar, è precipitato in un pozzo in un remoto villaggio di Shokak, nella provincia afghana di Zabul, rimanendo intrappolato a una decina di metri.

UNA STORIA CHE RICORDA QUELLA DI RAYAN E DI VERMICINO

Una storia che ricorda quella del piccolo Rayan, il bimbo marocchino di 5 anni rimasto intrappolato in un pozzo e morto dopo 4 giorni. Oltre a quella di Alfredino Rampi e delle notti di Vermicino: si torna indietro a quelle giornate di giugno del 1981, alle porte di Roma, con la prima grande diretta tv che tenne sveglia l’Italia del presidente Pertini. Questa volta, però, si spera con un finale diverso.

Haidar è in grado di muovere le braccia e la parte superiore del corpo, come si vede in un video girato dai soccorritori che hanno calato nel tunnel una telecamera assicurata a una fune. “Stai bene figlio mio? Parlami e non piangere, stiamo lavorando per tirarti fuori”, dice nel video il padre al piccolo. “Va bene, continuerò a parlare,” risponde Haidar.

CORSA CONTRO IL TEMPO

Intanto i soccorritori scavano senza sosta. L’obiettivo è quello di creare una sorta di tunnel che dovrebbe incrociare in diagonale il punto in cui il bimbo è intrappolato, con una tecnica analoga a quella praticata in Marocco per tentare di riportare in superficie Rayan. “C’è una squadra con un’ambulanza, ossigeno e altre attrezzature necessarie. Il bimbo sta bene e chiede di tanto in tanto acqua e cibo”, riferisce Abdullah Azzam, segretario del vice primo ministro Abdulghani Barada. La distanza per raggiungere Haidar è “molto breve”.

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