Afghanistan, rimpatriati italiani da Kabul: “Situazione gravissima”
Entro mercoledì l’obiettivo è completare il rimpatrio degli italiani presenti a Kabul
Il volo dell’aeronautica militare con a bordo circa 70 persone di rientro dall’Afghanistan è atterrato nel pomeriggio di lunedì a Roma, all’aeroporto di Fiumicino. A bordo erano presenti circa 50 unità del personale diplomatico italiano e una ventina di ex collaboratori afgani. Per tutti sono scattate le procedure previste, con in primis il tampone molecolare.
“Ho paura per chi ha lavorato con noi ed ora sta per morire, i Talebani li cercano casa per casa. Abbiamo lasciato migliaia di persone che rischiano la vita. La situazione è gravissima, la comunità internazionale li salvi“. Queste le parole di uno degli afgani arrivati in Italia da Kabul. Il volo – spiega una nota congiunta dei ministeri degli Esteri e della Difesa – rientra nel piano per riportare in patria il personale dell’ambasciata italiana e nell’operazione ‘Aquila Omnià per portare in Italia gli ex collaboratori afgani con loro famiglie. Piano e operazione pianificati e diretti dal Comando operativo di vertice interforze (COVI), comandato dal generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, ed eseguito dal Joint Force Headquarter (JFHQ), elemento operativo del COVI con la collaborazione per la prima accoglienza e il supporto sanitario della Croce rossa italiana“.
Al termine dell’evacuazione del personale diplomatico e italiano proseguirà il lavoro di coordinamento del Team militare del COVI, con l’operazione ‘Aquila Omnia’, per l’evacuazione umanitaria dall’Afghanistan dei collaboratori afgani del ministero della Difesa e del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale.
OBIETTIVO: TUTELA DIRITTI UMANI
“L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”, ha spiegato il Presidente del Consiglio Mario Draghi. “L’impegno è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione”. La ventina di ex collaboratori afgani arrivati in Italia si trovano a Roccaraso, accompagnati da un pullman dell’esercito. Adesso l’obiettivo è cercare di riportare tra oggi e domani il resto degli italiani che si trova ancora in Afghanistan. Durante l’esodo da Kabul alcuni hanno cercato di lasciare il Paese aggrappandosi ad un aereo militare in partenza, o nascondendosi sulle ali o sulle gomme. Il tentativo è costato la vita ad altre due persone, precipitate nel vuoto.