Aggressione in ospedale a Palermo dopo morte di un familiare, dal Civico: “Situazione paradossale”

Le parole del Direttore Sanitario Salvatore Requirez

bici

Mercoledì notte un anziano è morto nel reparto di Prima Medicina dell’ospedale Civico di Palermo, dopo che era giunto in gravi condizioni. Ciò ha scatenato la rabbia dei familiari. Secondo quanto raccontato dal nosocomio palermitano 10 persone, parenti del defunto, hanno forzato la porta del reparto giungendo nella stanza dove la guardia medica, insieme a due rianimatori cercava di soccorrere il paziente. Dopo il decesso, i parenti hanno danneggiato il reparto, distruggendo anche la statua della Madonna all’ingresso e minacciato alcuni operatori sanitari. La Polizia di Stato è poi intervenuta e senza non poche difficoltà è riuscita a calmare gli aggressori. 

Il Direttore Sanitario dell’ospedale Civico Salvatore Requirez ha commentato a Palermo Live l’ennesimo episodio di violenza in un ospedale. “Certi fatti si commentano da soli. Risulta francamente paradossale che negli ultimi mesi si registri un incalzante incremento di questi fenomeni aggressivi nell’area di Palermo dove nei quattro/cinque principali ospedali quotidianamente si strappano alla morte pazienti giunti in stato di gravità assoluta grazie alle tecnologie messe a disposizione e, soprattutto, all’abnegazione con cui tutto il personale operante, senza distinzione alcuna, offre la più professionale e completa assistenza”. 

“COSTRETTI AD OPERARE IN UN DEGRADO CULTURALE”

Molto spesso i medici sono chiamati ad intervenire in situazioni molto complicate, dove le possibilità di successo sono minime: “Sono fenomeni che fanno riflettere. Siamo talvolta chiamati ad operare  in un contesto di degrado culturale che assedia, minaccia, giudica, condanna e devasta con fulminea azione, senza avere la benché minima percezione di quel che accade nello specifico.

Esiste, purtroppo, una fetta di popolazione che a fronte dell’impegno profuso reagisce con la sorda violenza dei mentecatti, vittima dell’ira degli sprovveduti che ignorano le variabili complessità dei quadri patologici che si presentano. Certo è impresa titanica pensare di rimuovere le concrezioni mentali che assimilano le malattie più gravi ai guasti di un automobile la cui mancata soluzione è solamente da addebitare all’imperizia del meccanico. È impresa titanica far capire a certi soggetti che se un anziano arriva all’attenzione dei sanitari per un ictus fulminante, dopo un vita segnata di stili di vita discutibili e attraverso numerosi fattori di rischio, noti a tutti, e derivate patologie cronico degenerative, l’intervento sanitario in extremis  ha possibilità di successo ridotte al lumicino”.

Come stupirsi se scagliano la loro veemenza irrazionale anche sui simulacri della fede cristiana? Dovrebbe, invece, essere intuitivo che invadere in 10 la stanza in cui un medico specialista più due medici anestesisti si stanno impegnando a tenere in vita il paziente in stato comatoso, per aggredirli e minacciarli,  non può essere che controproducente proprio per il paziente. Parliamo di stupidità allo stato puro.

INTERVENTI SULL’EDUCAZIONE SANITARIA

Questa consapevolezza di obiettiva difficoltà, tuttavia, non deve però farci abbassare la guardia – continua Requirez – . C’è bisogno di intervenire profondamente sul tessuto sociale, approntare programmi di educazione sanitaria a partire dalle scuole e dalla prima infanzia.  A partire dal concetto di educazione. Credo debba essere uno dei basilari  punti  in agenda del prossimo governo regionale se si vuole davvero offrire un servizio sanitario che, nel futuro, possa valersi del dovuto apprezzamento condiviso riducendo al minimo le sacche di barbarie iconoclasta che ancora punteggiano il nostro vivere civile.

PRONTA LA DENUNCIA E UN AUMENTO DELLA VIGILANZA 

Il nosocomio di Palermo è pronto a intervenire per una maggiore sicurezza, come spiega Requirez: “Intanto la Direzione dell’ARNAS Civico, acquisita la relazione dal reparto, avvierà le formali denunce per lesioni, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio e per quant’altri reati la Procura della Repubblica vorrà procedere. Parallelamente – conclude il direttore sanitario – incrementerà il livello di verifica dell’adesione al debito contrattuale in capo alla struttura che assicura il servizio di vigilanza e convocherà in seduta urgente il comitato di  sicurezza dei lavoratori”.