L’agnello, o più semplicemente la spesa nel giorno della vigilia di Pasqua, batte 3-0 le restrizioni varate dal Governo di Giuseppe Conte ed il Coronavirus, la malattia virale esplosa in Cina che si è propagata a macchia d’olio in tutto il mondo (Italia compresa) mietendo numerosi contagi e tante morti. Il mercato di Ballarò, il più antico del capoluogo siciliano, è divenuto il manifesto delle difficoltà di attuare le regole di contenimento del Covid-19: diversi palermitani, in barba al divieto d’assembramento, si sono riversati nel mercato per acquistare beni alimentari per il pranzo pasquale.
La spesa per la vigilia di Pasqua non teme nemmeno il Coronavirus e la proroga delle restrizioni del Governo di Giuseppe Conte. Tante persone, infatti, si sono assiepate dinnanzi alle botteghe che, per i divieti da Covid-19, non hanno potuto montare le bancarelle. Oltre ad aver rotto il divieto d’assembramento, diverse persone non indossavano la mascherina di protezione individuale. Scene che, nonostante l’arrivo della festività religiosa, dovrebbero essere scongiurate per il bene comune.
Intanto, dopo le polemiche dovute alla chiusura degli esercizi commerciali ed al divieto delle consegne a domicilio, il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, ha concesso la chiusura odierna alle 23 per i negozi di alimentari. Una circolare che vuole stemperare le aspre critiche ma, soprattutto, atta ad evitare code chilometriche ed affollamenti nei supermercati.
Anche il traffico di Palermo suggeriva una certa attività febbrile della città: in corso Finocchiaro Aprile (Olivuzza), ad esempio, si è generato un traffico “normale” che, in periodo governati da restrizioni e Coronavirus, dovrebbe essere scongiurato. In barba al Covid-19, l’agnello sarà puntualmente sulle tavole dei palermitani a Pasqua.