Il 30 settembre e 1 ottobre, il complesso monumentale di San Domenico, a Palermo, ospiterà “Agorà della Cultura”. Si tratta di un’importante occasione di confronto che vedrà insieme personalità del mondo religioso, della politica e della cultura, giornalisti e opinionisti.
Due le domande a cui si cercherà di dare risposta: quali sono le nuove competenze del comparto culturale? E come indirizzare la ripresa verso una migliore fruizione della cultura? Scopo dell’Agorà è, infatti, quello di fornire gli strumenti per migliorare l’offerta culturale sia in termini qualitativi che quantitativi. Il tutto allo scopo di consentire al settore investimenti mirati e coerenti con la strategia adottata.
Il mondo culturale ha pagato un prezzo altissimo nella pandemia. Il Covid non solo ha chiuso musei, teatri, centri culturali; ha fermato mostre e esposizioni; ha bloccato fiere, vetrine, convegni e manifestazioni. Ma ha soprattutto congelato l’Industria Cultura, il terzo motore del Paese; cancellati in un sol colpo investimenti e programmi a lunga scadenza.
Porsi il problema della ripartenza ora è più che necessario. Non sono cambiati gli obiettivi, ma le funzioni, i modelli produttivi, i canali di lancio, con un balzo in avanti verso modalità 4.0. Il mondo è cambiato e anche la Cultura si deve adeguare, trasformando il fermo di 18 mesi in una rampa di lancio. Ecco quindi che profondi cambiamenti culturali e tecnologici impongono nuove figure professionali, nuovi investimenti, e una nuova e diffusa competenza digitale.
L’Agorà della Cultura è promosso dall’associazione Amici dei Musei Siciliani. L’evento ha il patrocinio gratuito della Regione Siciliana e dell’Anica; l’organizzazione è a cura di View Point Strategy.
La due giorni si aprirà giovedì (30 settembre) alle 19 con i saluti di Bernardo Tortorici, presidente degli Amici dei Musei Siciliani. Prevista la videoproiezione “Sicilia: storia, cultura e identità” sulla facciata della Chiesa di San Domenico.
Venerdì (1 ottobre) dalle 9 apertura dei lavori e saluto in video di Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, e del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Sul tema “Italia, Sud, Cultura” interverranno Franco Bernabè, presidente della Commissione nazionale italiana Unesco; Salvatore Turrisi della Sielte e il critico d’arte Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri. Alle 11 la tavola rotonda “Cultura e Turismo: binomio per rilanciare il Paese ” a cui interverranno gli assessori ai Beni culturali e al Turismo di cinque regioni italiane Giorgia Latini (Marche); Paola Agabiti (Umbria), Stefano Bruno Galli (Lombardia), Daniele D’Amario (Abruzzo); Alberto Samonà (Sicilia), e Umberto Croppi, direttore generale di Federculture già assessore alla Cultura del Comune di Roma. Modera il giornalista Pietrangelo Buttafuoco.
Alle 12 la lectio magistralis di Giuseppe Savagnone, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della cultura di Palermo.
I lavori riprenderanno alle 15 con una seconda tavola rotonda che questa volta avrà come protagonisti coloro che ogni giorno si devono misurare con la gestione dell’impresa Cultura. E che, in questo caso, cercheranno di delineare i contorni di un futuro prossimo tra investimenti, digitalizzazione e nuovi media, al servizio di musei e siti. Sulla “Sfida dell’innovazione” si confronteranno Evelina De Castro, direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis; Don Gianni Fusco, docente presso la Lumsa e avvocato rotale; Emanuele Spampinato, presidente del Consorzio EHT, Caterina Greco, direttrice del Museo archeologico regionale Salinas; Francesca Immacolata Chaouqui, CEO di View Point Strategy e Lorenzo Zichichi presidente CdA della Il Cigno GG Edizioni. Modera il giornalista del Sole24 Ore, Nino Amadore.
La due giorni si chiuderà alle 17,30 con il dialogo “Investire nella Cultura: un priorità per il Paese”. Interverranno l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà e la giornalista e scrittrice Maria Giovanna Maglie. Modera Massimo Gallo, Media strategist di View Point Strategy.