Nuovi risvolti sul caso di Marco Bruno, agricoltore morto lo scorso 28 giugno nelle sue campagne di Calascibetta. Secondo le indagini ad ucciderlo sarebbe stato il fratello Carmelo, nonostante si proclami innocente. Per l’uomo è scattata la misura di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio.
Non convince, infatti, la ricostruzione di Carmelo Bruno in merito a quanto accaduto quella mattina. Secondo quanto afferma, l’uomo si sarebbe allontanato e al suo ritorno avrebbe trovato il fratello senza vita; avrebbe quindi praticato diversi tentativi di rianimazione sul corpo, senza riuscire a salvarlo.
Tuttavia, sul corpo della vittima gli inquirenti avrebbero riscontrato ferite al capo che non coinciderebbero con la ricostruzione del fratello ora in carcere. Dunque, ad uccidere l’agricoltore sarebbe stato proprio il fratello, che già era stato posto in stato di fermo subito dopo il ritrovamento del corpo. Adesso, dopo i dovuti accertamenti, la misura cautelare si è resa inevitabile e rimane Carmelo Bruno il primo e finora unico indiziato per la morte del fratello, seppur il movente sia ancora oscuro.