Agricoltori, allevatori e pescatori in massa a Palermo per lo sciopero del settore primario
Una folla di agricoltori, allevatori e pescatori siciliani hanno attraversato il Cassaro, a Palermo, per rivendicare la valorizzazione del settore agro zootecnico. Il corteo, aperto da un trattore simbolo della protesta in tutta Europa, è partito intorno alle 11:30 da piazza Marina, per raggiungere piazza Indipendenza, davanti il Palazzo della Regione con l’obiettivo di essere ricevuti da una delegazione regionale.
Solo bandiere della Sicilia e un unico striscione con scritto “rispetto per gli agricoltori. Producono il cibo che mangi. La terra è vita, difendila”. Campanacci, fischietti e tamburi hanno animato la manifestazione, a cui hanno preso parte anche i sindaci di diversi Comuni, soprattutto delle Madonie, dell’ennese e del nisseno. “Siamo davanti ad una calamità naturale come la siccità – rappresenta Salvatore La Spina, sindaco di Centuripe -. Gli agricoltori sono stati costretti mangimi e cibo per gli animali. Bisogna intervenire subito con una politica di supporto”. “Chiederemo che ci sia un impegno su un’equa retribuzione e una parità di regole che consentano anche ai nostri agricoltori di continuare a lavorare, avendo il proprio reddito e la propria dignità”, ha aggiunto il sindaco di Petralia Sottana, Pietro Polito.
Presenti anche i comitati spontanei nati in oltre 40 giorni di presidi e cortei territoriali sull’onda delle proteste nate in diversi paesi europei. Tutto il comparto agricolo siciliano è in movimento e oggi ha marciato su Palermo, coinvolgendo non solo gli addetti ai lavori, ma la popolazione tutta.
“Siamo in piazza perché da diversi decenni le politiche nazionali ed europee non hanno fatto gli interessi della nostra categoria – dichiara Giovanni Pulvino, arrivato nel capoluogo da Valledolmo -. Subiamo gli effetti dell’importazione di grano trattato con il glifosato. Si tratta sempre di micro-tossine. Fatto che avvien anche per i prodotti ortofrutticoli. Vogliamo un mercato che ci permettano di avere un reddito e che tuteli la salute del consumatore”.
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Una crisi del settore primario che parte dal 2010 con il crollo dei prezzi dei prodotti a causa dei mercati finanziari con accordi fatti dall’Unione Europea che sono andati fuori regolamento senza rispettare i parametri. I manifestanti hanno anche chiesto un incontro con gli onorevoli Tamajo e Pagano, Assessori con delega rispettivamente alle Attività produttive e al Territorio e all’Ambiente, e soprattutto all’assessore all’agricoltura Sammartino e al presidente della Regione, Schifani.
L’obiettivo è quello di consegnare il documento unico regionale di rivendicazioni per aprire un dialogo con la Ragione. Tra le principali richieste, l’adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la denuncia dello stato di crisi del comparto, l’aumento dei controlli e l’adeguamento dei parametri di qualità e del regime sanzionatorio sulle merci importate, interventi per contrastare la diffusione di malattie virali negli allevamenti. Ma, soprattutto, l’istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente a cui devono prendere parte i lavoratori del settore.
Interviste Elian Lo Pipero – Foto credit Salvo Annaloro