Agricoltura siciliana tra crisi climatica e desertificazione, incontro a Palermo

Appuntamento il 13 gennaio in via Arrigo Boito 7, negli spazi del laboratorio sociale “Malaspina” alle 16:00

Sicilia e Spagna sono le due aree, in Europa, più esposte al rischio della desertificazione

Nel 2021, l’agricoltura siciliana è stata messa in ginocchio dalle gravi calamità climatiche che si sono abbattute sull’isola.
Piogge, alluvioni e allagamenti ostacolano la semina dei terreni.
La raccolta delle olive è stata in parte compromessa e anche i comparti produttivi dei frutteti e degli agrumeti sono in sofferenza.
Gravi criticità delle quali si discuterà a Palermo in occasione di un incontro dal titolo “Crisi climatica e desertificazione.Esiste un futuro sotenibile per l’agricoltura siciliana?“.
L’evento è in programma per giovedì 13 gennaio negli spazi del Laboratorio sociale “Malaspina”, in via Arrigo Boito 7 alle 16:00.
A confrontarsi saranno la deputata regionale Valentina Palmeri e Giuseppe D’Angelo del Movimento “Terra è Vita“.
Insieme a loro, il collettivo “Ecologia Politica” di Palermo che ha organizzato l’incontro.
Al centro dell’attenzione, le conseguenze devastanti che, a lungo termine, si registranno per il comparto agricolo per via dei danni causati dalle avverse condizioni metereologiche.

Un interessante confronto organizzato dal collettivo "Ecologia Politica" di Palermo
Un interessante confronto organizzato dal collettivo “Ecologia Politica” di Palermo

AGRICOLTURA BIOLOGICA, SICILIA VIRTUOSA

In Sicilia, il futuro delle attività agricole appare incerto.
Eppure, l’isola è la prima regione in Italia in alcuni ambiti virtuosi del settore, quali l’agricoltura biologica.
Il 21 luglio 2021 l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato all’unanimità il DdL 553, riguardante le “Disposizioni in materia di agroecologia, di tutela della biodiversità e dei prodotti agricoli siciliani e di innovazione tecnologica in agricoltura”.

LA MINACCIA DELLA DISERTIFICAZIONE

Ma i catastrofici eventi che hanno avuto luogo quest’anno non sono casuali e non sono gli unici.
Di fronte al cambiamento climatico, la Sicilia è indicata da tutti gli studi come uno dei territori italiani ed europei a maggior rischio di desertificazione e siccità.
Secondo le ultime stime della Commissione Europea elaborate nel 2018, oltre il 70% dei suoli siciliani è a rischio di perdere la propria capacità di produrre risorse e biomassa.
La Sicilia, già economicamente e socialmente fragile, non può concedersi il lusso di incorrere nella desertificazione.
Occorrerebbe bonificare in tempi rapidi le zone che stanno già soffrendo a causa del fenomeno.
Senza dimenticare le numerose aree devastate dagli incendi, per le quali è necessario attuare al più presto seri piani di riforestazione.

UN FUTURO SOSTENIBILE PER L’AGRICOLTURA IN SICILIA

Nel sistema agroecologico si integrano la produzione agricola in biologico, le pratiche a favore della tutela del territorio e della fertilità del suolo, della qualità dell’acqua, della gestione degli scarti, della valorizzazione e tutela della biodiversità e di tutta la filiera sostenibile dei consumi.
La legge prevede anche attività di formazione e di educazione verso queste pratiche, perché sia attuato il diritto alla salute e la certezza della qualità di ciò che si mette in tavola.
Eppure, il Consiglio dei Ministri, il 29 settembre, ha deliberato l’impugnativa perché ritiene che alcune disposizioni eccedano dalle competenze attribuite alla Regione Siciliana dallo Statuto speciale.
Lecito chiedersi, alla luce di tutte queste difficoltà, se esista realmente la possibilità di un futuro sostenibile per l’agricoltura siciliana.