Ai domiciliari il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo

Era a rischio covid-19: con questa motivazione Franco Cataldo, colui che tenne in ostaggio, su ordine di Brusca, il piccolo Giuseppe Di Matteo, ha ottenuto i domiciliari

Ha chiesto e ottenuto i domiciliari Franco Cataldo, ergastolano, condannato al carcere a vita per il sequestro e l’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo. L’uomo, 85 anni, originario di Gangi, immunodepresso, è stato considerato a rischio contagio Covid-19 e per tale ragione, in applicazione delle norme tendenti a ridurre il numero delle persone detenute nell’attuale periodo di emergenza, ha lasciato il carcere di Opera, dove era detenuto, ed è tornato temporaneamente nella sua casa di Geraci Siculo dove continuerà a scontare la pena in attesa che la situazione sanitaria torni alla normalità.

FU IL CARCERIERE DI DI MATTEO PER PIÙ DI 2 MESI

Il piccolo Di Matteo fu rapito su ordine di Giovanni Brusca per punire il pentimento in carcere del padre. Fu proprio Cataldo il suo carceriere dall’agosto del 1994 fino al mese di ottobre dello stesso anno, che lo tenne nascosto in suo capannone. Fu poi spostato perché a Cataldo serviva quello spazio per la raccolta delle olive. ll 12 gennaio 1996, quasi due anni dopo, il piccolo venne ucciso e sciolto nell’acido.