Ai domiciliari ma usa Tik tok: carcere per indagato nell’operazione Africo
L’uomo aveva la prescrizioni di non comunicare con terzi estranei, ma nei giorni scorsi ha fatto scalpore il Tik Tok nel quale condivideva con fare sprezzante le notizie inerenti al suo arresto
Misura cautelare in carcere per il palermitano Francesco Gelfo, agli arresti domiciliari con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in seguito all’operazione “Africo”. L’uomo aveva infatti la prescrizione, tra l’altro, di non comunicare con terzi estranei; tuttavia, nei giorni scorsi ha commentato su diversi social alcuni articoli dalla stampa inerenti all’operazione della Guardia di Finanza, “informando” di trovarsi a casa in regime di arresti domiciliari e non in carcere.
Il video su Tik Tok
Scalpore ha suscitato il video condiviso su Tik Tok, mentre esulta dopo la notizia degli arresti domiciliari che gli hanno evitato il carcere.
“Me l’avete suc… Sono a casa con gli arresti domiciliari”, scriveva Gelfo con un corredo di faccine sorridenti. Sotto: “La galera è di passaggio, sempre a testa alta”. In sottofondo, come colonna sonora, “Rispetto e libertà” di Nello Amato. Non sono mancati i like e i commenti degli amici: “C’è da andarne fiero” oppure “Diglielo a sti 4 fanghi”. Insomma, un comportamento che viola quanto prescritto dalla misura degli arresti domiciliari, cui l’uomo avrebbe dovuto sottostare.
Aggravamento della misura cautelare
Su delega della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia, dunque, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere. La decisione di aggravamento della misura è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo.
Lo scorso 14 settembre, l’operazione antidroga “Africo” ha permesso di far luce su uno strutturato commercio di diverse tipologie di sostanza stupefacente. Interessato dalle indagini il comprensorio di Carini e del quartiere Zen 2.
Nove le misure cautelari eseguite. Per sei era stata disposta la custodia cautelare in carcere; si tratta di: Lausgi Khemais 33 anni; Lo Franco Salvatore 42enne; Lo Franco Antonio di 23 anni; Alamia Francesco 28enne; Sciortino Maurizio di 51 anni; Di Stefano Maurizio 44enne. Per altri tre, invece, arresti domiciliari: Giuffrè Antonino 27enne; Gelfo Francesco 31 anni e Velardi Antonino 32enne.