Ai Rotoli addio blindato per Lino Celesia, al Cep concerto neomelodico e fuochi d’artificio
L’auto che trasportava la bara bianca ha potuto fare il giro del quartiere. Il funerale è stato preceduto da una commemorazione
Il questore di Palermo Maurizio Calvino nei giorni che precedevano la celebrazione delle esequie di Lino Celesia aveva vietato i funerali nella chiesa del quartiere, ed anche il corteo funebre. “Per motivi di ordine pubblico”, questa la motivazione. Ma nonostante questo divieto, alla fine, come si legge sul Giornale di Sicilia, l’auto che trasportava la bara bianca, seppure sorvegliata con discrezione dalle forze dell’ordine, ha potuto fare il giro del quartiere. Seguita da circa duecento persone, in gran parte erano giovani, che indossavano una maglietta bianca con stampato il volto della vittima. Mentre in cielo venivano lanciati palloncini celesti e bianchi.
Parziale retromarcia delle autorità
La decisione del questore era stata accolta molto male da Gianni Celesia, il padre del ragazzo, che aveva detto: “Mio figlio non era un mafioso, non aveva precedenti, è stato ammazzato in una discoteca che loro avrebbero dovuto controllare, perché mi fanno questo?”. Una protesta che, per evitare spiacevoli problemi in un giorno di lutto, ha suggerito alle autorità preposte all’ordine in città una parziale retromarcia. Infatti la messa e la tumulazione, che si sono tenute ieri mattina al cimitero dei Rotoli, sono state invece totalmente blindate. Polizia e carabinieri hanno controllato gli ingressi, lasciando un unico varco aperto per i visitatori. L’accesso, attraverso il filtro degli agenti, è stato permesso solo a quanti hanno dimostrato di dover andare a far visita ai propri defunti.
Curiosi e giornalisti, invece, sono stati tenuti a distanza, così come diversi ragazzi a bordo di moto, amici della vittima, sono rimasti fuori, in attesa nel piazzale. Solo ai parenti dell’ex calciatore è stato consentito di avvicinarsi alla chiesa dei Rotoli per partecipare alla messa funebre. Tutto si è svolto senza incidenti, seppure in un’atmosfera di grande tensione
Commemorazione con un concerto neomelodico e fuochi di artificio
Ma il funerale è stato solo l’epilogo di una lunga serie di commemorazioni allestite davanti alla palazzina del Cep dove abita la famiglia Celesia. Quattro giorni fa, al rientro della salma dopo l’autopsia, una piccola folla si era radunata attorno a papà Gianni per accompagnare la bara bianca fino a casa. Martedì sera un vero e proprio concerto neomelodico è stato dedicato al ventiduenne. Tutto è documentato da alcuni video che sono apparsi sui social. Striscioni, con la scritta “Sarai sempre con noi” e “Il sole non lo spegni, se gli spari”. Ma anche luci proiettate sul cortile, pianoforte elettrico e basi già pronte per intonare alcune tra le canzoni più conosciute del repertorio.
Particolarmente toccante anche l’Ave Maria, eseguita in dialetto napoletano, che è stata ascoltata dai residenti e da quanti erano nel cortile. Molti dei quali erano affacciati al balcone anche per assistere ai fuochi d’artificio, l’ultimo saluto in onore di Lino.