Il nuovo direttore dei Rotoli, Angelo Martorana, nella relazione che ha inviato all’assessore ai Cimiteri, oltre agli orrori trovati nella cella frigorifera spenta, ha descritto un’altra sconcertane situazione riscontrata. Nel tirare fuori le bare da sotto i tendoni per seppellirle, ne sono state trovate alcune senza etichetta. Si tratta, dunque, di morti senza nome.
Una realtà sconcertante ma, di fatto, in quattro casse di legno ci sono i resti di feretri ai quali non si riesce a dare un nome e un cognome. Fin quando restano senza alcuna identificazione, non è possibile procedere alle indispensabili operazione di inumazione o tumulazione. Martorana ha scritto anche che «non è possibile nemmeno l’apertura delle casse».
Dall’inchiesta che da tre giorni sta portando avanti il Giornale di Sicilia, viene fuori che che il rinvenimento dei feretri senza identità è avvenuto durante le fasi di smantellamento dei gazebo, dove ci sono ancora alcune centinaia di morti in attesa di trovare una sistemazione. Una situazione, comunque, dalla quale emerge la gestione superficiale e approssimativa di questo servizio, quantomeno nel corso di questi ultimi tre anni. Certo, il nuovo dirigente non lo ha detto apertamente, ma ha scritto di non avere «avuto in consegna dalla direzione precedente la lista del deposito delle salme in attesa di sistemazione». Martorana comunque ha promesso ulteriori verifiche sui registri cimiteriali e se non sia opportuno segnalare tutto all’autorità giudiziaria».
A conclusione della riunione di lunedì della struttura commissariale guidata da Roberto Lagalla, il primo cittadino ha spiegato di avere «dato disposizione agli uffici di prendere gli eventuali contatti con le autorità competenti rispetto al ritrovamento di resti di defunti trovati ai Rotoli. Spiegando che anche queste scoperte dimostrano come l’amministrazione stia, fin dal suo insediamento, lavorando incessantemente per superare le terribili difficoltà del cimitero. Questa storia è l’ennesima dimostrazione di quello che abbiamo trovato e che ogni giorno troviamo al cimitero, dove, risultati alla mano, stiamo cercando di rimettere un ordine e di riportare la giusta dignità che merita un luogo sacro. Adesso siamo impegnati per risalire alla identificazione dei resti».