Ai Rotoli entrano branchi di cinghiali e scavano nei campi di inumazione
I suidi arrivano nel primo pomeriggi e vanno via l’indomani mattina. Ma nei campi d’inumazione non ci sono interventi di decespugliamento e di pulizia.
Al cimitero dei Rotoli da più di un mese entrano gruppi di cinghiali. Scendono da Monte Pellegrino oltrepassano facilmente i varchi delle reti paramassi ed arrivano fino ai campi di inumazione. Già nel primo pomeriggio i suidi, a branchi di sette, scavano sulle sepolture cercando radici e tuberi. Nei loro raid creano buche, spaccano lapidi e vasi di fiori, e rimuovono la terra che copre le bare sepolte. Un oltraggio, uno sfregio per chi riposa nella sua ultima dimora, e per i familiari che vanno a trovarli. Comunque è una zona dove da giugno, mancando il collaudo per i lavori di messa in sicurezza, non ci sono interventi di decespugliamento e di pulizia.
I CINGHIALI ARRIVANO ALLE 16 E VANNO VIA LA MATTINA DOPO
Nella parte alta dei Rotoli le famiglie di cinghiali sono di casa: padre, madre e cuccioli. Come si legge nel Giornale di Sicilia, Nicola Presti, responsabile delle squadre della Reset ai Rotoli, spiega: «Entrano dai varchi di due metri che per legge si devono lasciare tra una recinzione ed un’altra. Servono a consentire la fuga di animali che stanno nella vicina Riserva se c’è un incendio. Le famiglie di cinghiali si presentano a chiusura, dopo le 16 quando non sentono più rumori, cominciano a scavare e rompono tutto. Restano ad aggirarsi per tutta la notte e vanno via di mattina quando comincia il movimento delle persone e degli operatori. Sono stati vicino al forno crematorio e orme degli zoccoli li abbiamo notati pure nella scaletta che porta al viale più basso. Quella zona è interdetta, ma i familiari dei defunti ci vanno lo stesso, a loro rischio e pericolo. Noi aspettiamo il collaudo».