Teatro dell’episodio lo scalo palermitano dove da qualche giorno sono iniziati i controlli a tappeto sui passeggeri provenienti dai cosiddetti Paese a rischio contagio coronavirus. Ecco la testimonianza di una residente della città di Palermo, anch’essa passeggera, rimasta basita di fronte a quello che, oggettivamente parlando, altro non è che un caos di grave disorganizzazione. Una leggerezza che poteva costare cara.
“All’atterraggio i passeggeri vengono divisi in due gruppi e dirottati in due sale diverse: da una parte i turisti e dall’altra i residenti. Salve signori, compilate questi moduli…Dopo 20 minuti. Residenti al desk del controllo sanitario con modulo compilato in mano: – Ah signora, ma lei è residente?
– si…guardi che qui in questa stanza siamo tutti residenti
– ma come?
– come ma come
– no no voi residenti potete andare
– ma non dovete farci tampone etc?
– no no, voi residenti potete andare”.
Un errore grave al quale se ne sovrappone uno ancora pià marchiano
– Collega, fai entrare i turisti
– Come i turisti?
– Sì, i turisti
– veramente i turisti li abbiamo fatti andare via”
La vicenda, risalente a cinque giorni fa, la racconta Lena La Barbera, tra le altre cose stretto collaboratore del consigliere comunale d’opposizione Fabrizio Ferrandelli.
ll volo in questione è del 18 agosto, quindi 5 giorni fa e i controlli non erano ancora del tutto organizzati, ma l’ordinanza della Regione con la stretta sui rientri da Spagna, Grecia e Malta è del 12 agosto ed entrata in vigore, nella più estensiva delle interpretazioni, il 14 agosto quindi 4 giorni prima. L’ordinanza nazionale che stende anche alla Croazia è successiva.
CLAUDIO FAVA:”TUTTI BRAVI AD ADDITARE I MIGRANTI”
Una situazione border line, che sottolinea uno stato di grande disorganizzazione e che, inevitabilmente, suscita ulteriori polemiche se riferita alla recente ordinanza di Nello Musumeci riguardante i migranti. “Mentre Musumeci prova a scaricare sui migranti responsabilità per l’aumento dei contagi la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola – dice il Presidente dell’antimafia regionale Claudio Fava – Sarebbe il caso che il presidente Musumeci si occupasse di questo. Ma capiamo come sia molto più facile spostare l’attenzione sul comodo tema dei migranti, sicuramente più semplice che spiegare dove siano finiti i 75 milioni promessi per il turismo o i fondi per le attività produttive dell’isola”.
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