La sestina vincente da oltre 371 milioni di euro centrata al SuperEnalotto dopo un’assenza di quasi due anni, è stato realizzata grazie ad una giocata a “caratura speciale”. Una modalità di giocata che porta ad aumentare le probabilità di vincita e a contenere la spesa. È questa la soluzione che hanno scelto i 90 fortunati che hanno centrato il jackpot. Si tratta di sistemi a caratura, che, in questo caso, non vengono organizzate e convalidate dal ricevitore. Infatti è la “Bacheca dei Sistemi” Sisal che mette a disposizione dei ricevitori le “carature speciali del Superenalotto. Le cedole vengono emesse direttamente dal terminale del ricevitore che le ha in precedenza acquistate. La giocata viene ripartita in quote, da un minimo di due a un massimo di centoventicinque, ognuna rappresentata da schede stampate dal terminale di gioco.
Il prezzo unitario di ciascuna quota, cioè di ogni cedola, non può essere inferiore a cinque euro. Così è stata realizzata la vincita di giovedì scorso. È arrivata grazie alla “Bacheca dei Sistemi”, con il montepremi distribuito in novanta schede da cinque euro ciascuna. Le quote di questi sistemi possono essere vendute da ricevitorie differenti. Nessuna delle quali però ne possiede la “madre”, che è invece conservata presso la sede centrale di Sisal. Ognuna delle cedole si differenzia dalle altre normali ricevute a caratura per la scritta “Giocate a caratura speciale”, che si legge nello spazio immediatamente al di sotto dell’indicazione del pronostico. Per le vincite oltre i 52mila euro è obbligatorio recarsi all’ufficio premi di Milano o Roma con la ricevuta della scheda: ieri, il giorno dopo l’estrazione vincente, nella prima mattinata si erano già presentati in tre.