Cronaca di Palermo

Aldo Naro, il VIDEO che mostra gli ultimi istanti di vita: “Cosa è successo per odiarti così tanto?”

Un video immortala gli ultimi istanti di vita di Aldo Naro, il giovane medico, neolaureato, ucciso il 14 febbraio del 2015 nella discoteca Goa di Palermo. Proprio ieri mattina si è svolta l’udienza nel corso della quale diversi testimoni hanno depositato la loro versione dei fatti in Corte d’Assise. Tra questi, Alessia Cancila che, tra le lacrime, ha raccontato di aver assistito a una scena drammatica: un ragazzo con il viso truccato di bianco era finito con la testa sotto a uno dei tavolini del privè.

Secondo quanto dichiarato dalla ragazza, la vittima sarebbe stata colpita con diversi calci sulla parte superiore del corpo e successivamente, con il capo reclinato da un lato e i piedi penzoloni, sollevato di peso e trascinato fuori dal privè da due persone.

Aldo Naro, gli ultimi istanti di vita in un video

Sulla pagina Facebook “Io sono Aldo Naro”, creata in memoria della vittima, qualche giorno fa era apparso un breve filmato. Mostra proprio gli ultimi istanti del giovane medico all’interno del locale. A corredo delle immagini un lungo e doloroso post dei familiari: “Ci sono dei momenti che separano gli attimi, momenti ben precisi dove pensandoti sento che il cuore cambia il suo naturale ritmo, quasi a fermarsi. Ci sono dei momenti, dove quasi sento la tua voce o ti vedo passare nel corridoio di casa nostra. Ogni giorno, ogni singolo giorno la vita cerca di normalizzare qualcosa di impensabile per il cuore di ognuno di noi”.

“Sei stato ucciso, la persona per noi più preziosa al mondo, trattata con disprezzo, con rabbia, con odio e senza un briciolo di umanità. Tutt’oggi per i presenti di quella notte la tua storia, il solo sentirti nominare, dà “fastidio”. Perché? Perché mentire? Perché è più facile dire non ricordo che dire la verità? Cosa è successo per odiarti così tanto?”.

“Aldo è stato, è e sarà presente nelle vostre vite sicuramente per più tempo di quanto voi vogliate perché sono state dette soltanto bugie su bugie, così tante che ormai non vi riuscite più a raccapezzare di ciò che avete detto e non detto. Pubblico questo video perché la verità è che eravate tutti li contrariamente a quanto avete detto sino ad oggi e a me, a noi interessa che chi lo ha ucciso, omesso o mentito paghi tramite la Giustizia. Perché la verità, come l’acqua, trova sempre un varco. Alle prossime udienze”.

 

 

“Scannato dai buttafuori”

Un altro elemento importante per ricostruire quanto accaduto quella sera arriva da una chat di Whatsapp. Gli avvocati di parte civile, Salvatore Falzone e Antonino Falzone, hanno depositato la trascrizione di una conversazione tra ragazze dove una di loro, Valeria Picciolo, scriveva: “È stato scannato dai buttafuori. Sti porci. Devono prendersi le loro responsabilità”.

La giovane ieri ha confermato quanto scritto aggiungendo che gli aggressori erano vestiti con bomberini, cappellini e felpe con cappuccio di colore scuro. “Ricordo distintamente che nel momento in cui veniva sferrato il calcio un bagliore ha attirato la mia attenzione”, ha aggiunto. Il riferimento potrebbe rimandare a uno degli addetti alla sicurezza della discoteca che quella sera portava delle scarpe con striscette rifrangenti. 

 

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Redazione PL