Alessia Pifferi, parla il compagno: “Non sapevo fosse incinta, Diana è nata in casa mia”

Il racconto dell’uomo agli inquirenti è stato reso noto da “Zona Bianca”, su Rete 4

alessia pifferi

Nuovi dettagli si aggiungono alla vicenda di Alessia Pifferi, la donna di 37 anni che ha lasciato in casa da sola la figlia di 18 mesi, in seguito morta di stenti. La piccola Diana, stando alle dichiarazioni della madre agli inquirenti, non sarebbe stata una figlia desiderata, anzi. La donna ha affermato più volte di non sapere nemmeno di essere incinta.

A confermare la circostanza il compagno, un elettricista 58enne di Leffe (Bergamo), con il quale la donna ha trascorso i giorni in cui Diana era in casa da sola.  “A gennaio 2021 Diana è nata prematuramente in casa mia e la piccolina è stata ricoverata per circa due mesi all’ospedale di Bergamo”. Così l’uomo avrebbe spiegato al gip, come si apprende dalla trasmissione di Rete 4 “Zona Bianca”. I due si sono conosciuti “tramite un sito di incontri circa due anni fa”. Conoscenza diventata poi una “relazione vera e propria, tra alti e bassi, a partire da agosto 2020”.

L’uomo avrebbe anche dichiarato di non sapere che Alessia Pifferi fosse incinta. Tuttavia “durante la convivenza ne aveva avuto il sospetto a causa dell’assenza del ciclo e della pancia che aumentava”. Ha negato di conoscere l’identità del padre di Diana.

La storia tra i due, dopo la nascita di Diana, si sarebbe interrotta per diversi mesi, fino al riavvicinamento nel gennaio scorso. Alessia Pifferi a volte andava nei weekend a trovarlo a Leffe ma non portava mai la bambina. “Mi diceva che rimaneva con la sorella o la baby-sitter”, ha spiegato l’uomo.

Così anche nell’ultimo, terribile, episodio: “Alessia è venuta da me giovedì 14 luglio. Mi ha detto che sarebbe andata via lunedì e che la bambina era insieme alla sorella che l’aveva portata al mare”.

Al rientro a casa, il ritrovamento del corpicino di Diana ormai senza vita. “Mi ha chiamato Alessia – ha raccontato il compagno della 37enne – un paio di ore dopo aver lasciato casa mia, e mi ha detto che la bambina era morta e che qualcuno era entrato in casa. Poi mi ha passato la sua vicina di casa che mi ha confermato che era tutto vero”.

Il magistrato attualmente ha chiesto per Alessia Pifferi la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. Ritiene infatti che sia una persona pericolosa e che sussista il pericolo di reiterazione del reato.

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