Un algoritmo stabilirà la priorità ai vaccini nella fascia 18-79 anni

Adottato già dalla Lombardia, l’algoritmo può rappresentare uno strumento utile per individuare i pazienti, in una fascia d’età 18-79 anni, che hanno la priorità assoluta all’inoculazione del vaccino

hub vaccinale

Potrebbe in breve arrivare una risposta ad uno degli argomenti più dibattuti negli ultimi mesi: i criteri con i quali stabilire la priorità all’accesso ai vaccini per tutti coloro che non sono compresi nella fascia ad alto rischio. Cioè quella che comprende oltre gli ultraottantenni le altre che hanno avuto fino ad ora la precedenza. E quindi avere la possibilità individuare, con nome e cognome, i cittadini della fascia compresa dai 18 ai 79 anni che, in base al loro profilo clinico hanno diritto a ricevere il vaccino per primi.

L’ALGORITMO DELLA BICOCCA

Per questo gli statistici dell’Università Milano Bicocca hanno individuato e sviluppato un importante algoritmo. Con esso si possono di individuare i cittadini dai 18 ai 79 anni che hanno la priorità al vaccino in base al loro profilo clinico. L’algoritmo è pronto per essere usato gratuitamente, e i ricercatori lo hanno già sottoposto al Ministero della Salute ed alle Regioni. L’indice di fragilità viene calcolato incrociando le informazioni della Banca dati assistiti delle Regioni, con i flussi di sorveglianza dei tamponi, dei ricoveri e dei decessi per Covid nella prima ondata e nella seconda. La Direzione generale welfare della Lombardia lo ha già adottato. Ed il sistema è entrato a far parte dei criteri di priorità del “Piano regionale vaccini”.

IDENTIFICATE 23 CONDIZIONI PATOLOGICHE

La definizione dell’algiritmo si è raggiunta usando dati di cinque regioni: Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Puglia e Sicilia. Identificando quali sono le 23 condizioni patologiche che, indipendentemente dall’età e dal genere, sono risultate indicative del rischi clinico. In esse, oltre alle malattie che hanno causato ricoveri e decessi per Covid, sono incluse anche altre che non fanno parte della lista con la quale il ministero della Salute ha stabilito la categoria dei fragili.

Quindi si parla di disturbi mentali e malattie che prevedono l’uso di farmaci per il dolore cronico. Ma anche malattie neurologiche come epilessia e Parkinson, patologie che richiedono trattamenti prolungati con corticosteroidi come l’artrite reumatoide e il lupus, le anemie, la gotta. Inoltre delle 23 malattie che pesano sull’evoluzione negativa dell’infezione da Covid, fanno ovviamente parte il diabete, le patologie vascolari, respiratorie, la cirrosi epatica, le cronicità del rene.

SI POSSONO EVITARE INTUBAZIONI E DECESSI

I ricercatori hanno spiegato all’Ansa: «L’applicazione di questo sistema consente di evitare centinaia di intubazioni e decessi. Se l’algoritmo verrà recepito dalle Regioni e a livello nazionale – hanno sottolineato – potrebbe essere una rivoluzione nellindividuazione dei cittadini che hanno la priorità assoluta al vaccino, a prescindere dalla loro età».