Pesce scorpione, allarme e avvistamenti in Sicilia: perché il suo veleno è pericoloso
Il pesce scorpione (Pterois miles) è tra le specie originarie del Mar Rosso che stanno invadendo il Mediterraneo e hanno raggiunto anche i mari d’Italia in questa estate 2024. Negli ultimi giorni gli avvistamenti sono stati molteplici e sono avvenuti in diverse regioni, tra cui Sicilia, Calabria e Puglia.
L’esemplare marino possiede varie denominazioni tra cui pesce fuoco diavolo (devil firefish) e pesce leone (lionfish) per il suo aspetto appariscente. Il pesce scorpione è una delle specie invasive più pericolose per l’uomo, in quanto le sue pinne presentano spine velenose, che arrecano seri problemi a chi subisce la puntura. Il veleno del pesce scorpione si mantiene tra l’altro attivo anche dopo la morte del pesce (dalle 24 alle 48 ore). Inoltre l’animale marino rappresenta una minaccia per la fauna del Mediterraneo.
Pesce scorpione perché è così pericoloso
I sintomi più comuni della puntura vanno dal dolore estremo, al vomito e alle convulsioni, fino alla paralisi minore e difficoltà respiratorie. Infatti, in caso di puntura, secondo gli esperti è fortemente raccomandata l’immediata assistenza medica di emergenza.
Le dimensioni di un esemplare adulto possono raggiungere i 35 centimetri di lunghezza. Il suo corpo è allungato, con testa prominente e occhi sporgenti, che presentano ognuno un’escrescenza simile a un piccolo corno. Le pinne pettorali sono ampie e a ventaglio, unite tra loro da lembi di pelle, mentre quelle dorsali, anali e pelviche sono dotate di spine lunghe e sottili.