“Non siamo mai stati moderni” è il titolo della personale di Paolo Luise in corso a Palermo, in via delle Croci 16, nella sede dello spazio espositivo “Experience” che vede alla direzione artistica Leonarda Zappulla, storico e critico d’arte.
Un’occasione imperdibile per approcciare e approfondire l’universo espressivo dell’artista campano, impegnato in una ricerca incessante e nell’esplorazione profonda delle potenzialità espressive che ogni tecnica e stile possono offrire.
“La sua pittura – spiega Leonarda Zappulla, curatrice della mostra – è un laboratorio continuo, dove si incrociano modalità stilistiche differenti, sempre caratterizzate da un’impronta originale e una maestria tecnica evidente”.
“Paolo Luise – sottolinea Leonarda Zappulla – non si è mai fermato alla mera riproduzione della realtà: la sua indole da sperimentatore, infatti, lo ha condotto a confrontarsi anche con la pittura astratta, un campo in cui ha saputo esprimere la sua potenza creativa con opere dal forte impatto intellettuale”.
La sua produzione non si limita a un solo stile, ma abbraccia una pluralità di espressioni, tutte caratterizzate dalla ricerca di una sintesi tra forma e significato.
Un approccio poliedrico che rivela la grande capacità tecnica dell’artista, in grado di sfruttare le proprie abilità adattandosi ai vari linguaggi visivi, con una visione sempre originale e un forte senso estetico.
Una delle ricerche più intriganti di Luise si fonda sul connubio tra l’astrattismo e l’arte del Paleolitico: l’ispirazione è tratta dalle pitture rupestri scoperte tra i più celebri siti archeologici di Francia, Italia, Spagna, Argentina e Sudafrica.
Definite “Paleolitico – Astratte”, le opere ripropongono in maniera schietta i simboli e le rappresentazioni delle antiche testimonianze artistiche, riprendendo le scene di caccia, di danze rituali e di momenti di vita quotidiana, ma rivisitate attraverso una lente contemporanea: le figure stilizzate che popolano le sue tele, vengono infatti rielaborate all’interno di un contesto visivo moderno che richiama il linguaggio del dripping e dell’astrattismo.
“Il risultato – conclude Leonarda Zappulla – è quello di un’arte che attraversa i secoli, mantenendo un forte legame con il passato, ma al contempo proiettandosi nel futuro con una sorprendente freschezza e originalità”.
La mostra sarà fruibile fino al 30 dicembre.
Sabato 7 alle 17:30, sono in programma una lectio magistralis e un’analisi delle opere a cura della dottoressa Leonarda Zappulla a Palazzo Bonocore in piazza Pretoria 2 a Palermo, alla presenza dello stesso artista.
Interverrà anche la giornalista Marianna La Barbera.