Altre regioni verso il rosso: chi viene fermato e mente, rischia 6 anni

Altre sei regioni verso lo stop: si attendono serrate in altre zone d’Italia. Nel nuovo Dpcm è previsto un inasprimento di sanzioni per chi mente nell’autocertificazione

È molto probabile che la cartina d’Italia che raffigura le colorazioni delle regioni Covid, a breve diventi molto più rossa o arancione. Le indiscrezioni che filtrano dal governo, dal comitato tecnico-scientifico e dalla cabina di regia, danno per possibile l’abbandono della zona gialla da parte di Campania, Veneto e Toscana. La situazione appare critica soprattutto nella regione governata da Vincenzo De Luca, dove il sindaco napoletano Luigi De Magistris invoca il salto direttamente in zona rossa, senza passare per l’arancione. Sotto osservazione ci sono anche l’Abruzzo e l’Umbria. Anche la Sicilia è sotto la lente d’ingrandimento. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sostiene che la situazione è drammatica e si sta andando «verso una strage annunciata. Ma la giunta di Nello Musumeci lo accusa di dare notizie false.

RISCHI PER I TRASGRESSORI CHE MENTONO

La colorazione non ha effetto solo sulle libertà di spostamento e le aperture di scuole, uffici ed esercizi, ma pure sui rischi che corrono i trasgressori. Nel prossimo Dpcm che a breve darà colorazioni diverse ad alcune regioni, sarà anche specificato che chi, abitando in una zona rossa, esce di casa per andare da un conoscente o da un amico, e in caso di controllo viene scoperto a mentire nell’autocertificazione, è ritenuto colpevole di falsa attestazione a pubblico ufficiale, reato previsto dall’articolo 495 del codice penale e punito con la reclusione da uno a sei anni. Una pena superiore persino a quella riservata a chi esce di casa sapendo di essere positivo al Covid, e contagia altre persone. Questa trasgressione configura infatti il reato di epidemia colposa, per il quale la pena va da sei mesi a tre anni.

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