Le prime paline intelligenti installate a Palermo fanno un buco nell’acqua, quanto meno al momento. Quando lo scorso luglio venne annunciato in pompa magna il progetto si pensava che entro tre mesi sarebbero state attive. Almeno così raccontava questa vittoria il Comune di Palermo dopo alcuni tentativi falliti negli anni precedenti per mancanza di fondi. Peccato che per i cittadini palermitani, che attendono ogni giorno i mezzi Amat senza sapere se e quando giungeranno alla fermata, il funzionamento di queste paline tecnologiche resta ancora un oscuro mistero.
Le maggioranza di queste paline sono completamente spente o attive di rado per dei test. Secondo un primo schema comunale, i display dell’Amat avrebbero visto luce nei punti centrali del capoluogo siciliano come i capolinea di Stazione centrale, piazzale Giotto e parcheggio Basile. Un progetto di certo non faraonico e avanguardistico, dato che un sistema operativo simile è già presente in tutte le principali città in Italia e nelle fermate dei tram della stessa Palermo.
La maggior parte degli strumenti tecnologici e di supporto, che avrebbero dato l’opportunità ai palermitani di trovare gli orari dei bus in tempo reale, sono ancora spenti. Delle 30 paline informative previste inizialmente ne sono state posizionate, nei luoghi prestabiliti dal Comune, solo 19. Di questo numero, già ridotto, solo 4 sono accese e in fase di test. A fornire questi dati attuali è un servizio di Stefania Petyx, andato in onda la scorsa sera a Striscia la Notizia, il tg satirico di Antonio Ricci.
Il motivo dietro la non attività delle paline sarebbe, infatti, la mancanza di elettricità, generato da un rimpallo di responsabilità e accordi ancora al tavolo tra Comune, Enel e Sispi. Nel servizio di Striscia, inoltre, emerge che se il Comune di Palermo non finisce i lavori entro il 30 novembre rischia di perdere i fondi previsti per l’installazione. Insomma le paline sarebbero pure intelligenti, ma manca il nutrimento elettrico per esserlo.