Amat, Cda approva Piano Industriale: aumenta il biglietto, rinviato incontro con la Prefettura
Nel pomeriggio di ieri, giovedì 17 gennaio, il CdA di Amat ha approvato il Piano Industriale valido per i prossimi tre anni. La novità principale riguarda l’aumento del biglietto che passerà dal costo attuale di 1,40 euro a 1,60 euro. Un incremento del prezzo di 0,20 centesimi nonostante l’azienda di via Roccazzo abbia avuto un aumento di circa 4,3 milioni di euro. Tutto potrebbe cambiare se la Regione dia più soldi, quindi aumenti il contributo chilometrico annuale in base ai parametri Istat.
Altra novità importante riguarda le zone blu che saranno soggette a una riorganizzazione in cinque fasce, alcune delle quali modulate su sezioni orarie (una categoria in cui rientrano i parcheggi del centro città) o in base alle stagioni, come nel caso di Mondello sul quale è previsto un aumento delle tariffe in estate a 1,50 euro l’ora. Non ci sarà più la fascia libera tra le 14 e le 16, ma orario no-stop dalle 8 alle 20. E in alcune zone la tariffa giornaliera potrebbe arrivare a 2 euro l’ora. Circa 4,500 stalli gratuiti dovrebbero tornare a pagamento nella zona nord della città (ad esempio viale Francia, piazzale Giotto e viale del Fante).
Amat ha deciso di cedere i servizi in perdita come bike sharing, car sharing, rimozione dei mezzi in sosta vietata, servizio segnaletica, come spiegato dalla nostra redazione in un articolo del 28 novembre. Amat ha poi l’obiettivo di centralizzare la gestione della Ztl del centro di Palermo, quindi curare sia l’aspetto amministrativo, di conduzione che di manutenzione. L’azienda che gestisce il trasporto pubblico del capoluogo, però, nel Piano Industriale non esclude di esternalizzarla ma solo in casi di assoluta necessità.
Il futuro di Amat gira attorno al tram
Come detto più volte il futuro di Amat passa dal completamento delle linee del tram. Con la definizione sistema tranviario ci sarà una riorganizzazione del trasporto pubblico di Palermo: i percorsi, la riassegnazione di autobus, la soppressione di alcune linee e la gestione dei parcheggi d’interscambio. Questo ultimo punto ritenuto fondamentale per spingere i cittadini a rinunciare alla propria auto in favore dei mezzi pubblici.
Le nuove linee del tram previste entro il 2027 avranno logiche conseguenze di cambiamento nel trasporto gommato: diverse linee bus, infatti, potrebbero cambiare percorso mentre altre andrebbero soppresse, come ad esempio la 100 e la 234.
I prossimi step del Tram
La prossima tappa che riguarda il tram è l’inizio dei lavori della linea C più volte rinviati, ma che adesso dovrebbero partire entro fine gennaio. La durata degli interventi dovrebbe essere di circa tre anni, con conclusione dicembre 2027. La linea C in futuro collegherà la stazione Notarbartolo alla stazione Centrale attraverso viale Regione Siciliana, via Ernesto Basile e corso Tukory.
Dopo toccherà alla linea B, dalla stazione Giachery alla stazione Notarbartolo: qui i tempi dovrebbero essere più brevi, con inizio del cantiere fissato a giugno 2025 e conclusione novembre 2026.
Secondo quanto previsto dal Piano Industriale, inoltre Amat avrebbe anche intenzione di “allargare” i collegamenti con la provincia di Palermo. A Monreale (389), Villabate (224) e Isola delle Femmine (628) si potrebbero aggiungere comuni quali Altofonte, Misilmeri, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi e Torretta.
Rinviato incontro con Prefettura, lavoratori verso nuovo sciopero
Adesso il Piano Industriale passerà prossima settimana nelle mani della Giunta Comunale per poi essere votato dal Consiglio Comunale. Una volta che tutte le parti avranno dato il loro ok al documento ci si potrà concentrare sul nuovo contratto di servizio oggetto dello stato di agitazione che da mesi viene portato avanti dai lavoratori Amat.
Nella giornata di ieri, giovedì, si doveva tenere un nuovo incontro tra sindacati e Prefettura per l’ultimo tentativo di conciliazione ma tutto è stato rinviato a data da destinarsi. Adesso i lavoratori, secondo quanto appurato dalla nostra redazione, sono pronti a nuovi scioperi fino a quando non ci sarà convocazione per i sindacati per il rinnovo del contratto di servizio.