Amat, fumata nera al Cda: assunzioni ancora bloccate
Continua il ping-pong tra Amat e Comune, intanto i lavoratori sono preoccupati sul futuro dell’azienda
Fumata nera ad Amat: il CdA non ha dato il via libera per procedere con le assunzioni degli idonei del concorso indetto nel 2019 dall’azienda del trasporto pubblico di Palermo. Stamattina alle 10 i vertici dell’azienda si sono riuniti nella sede di via Roccazzo. Si attendeva anche il Comune di Palermo, Socio Unico, nella presenza dell’assessore Giusto Catania, il quale però non si è presentato, ma ha partecipato in videoconferenza. Presenti anche una delegazione di sindacati, la quale ha atteso gli sviluppi del Consiglio d’Amministrazione.
Sviluppi, che però non ci sono stati: si è concluso tutto in un nulla di fatto. Il presidente di Amat Michele Cimino non vuole avviare le assunzioni senza avere nero su bianco l’approvazione del bilancio da parte del CdA composto anche dal socio unico, il Comune di Palermo. Quest’ultimo, come confermato dallo stesso Cimino, vuole approfondire la questione del bilancio e ci sarà un nuovo consiglio il prossimo 24 marzo.
“C’è una delibera del Comune che ha dato l’ok al concorso ed al piano di risanamento, quindi l’Amat può già adesso assumere – dichiara l’assessore alla Mobilità Giusto Catania a Palermo Live -. Dal CdA di oggi, però, l’azienda ha manifestato la sua intenzione di iniziare le assunzioni solo dopo l’approvazione del bilancio. Una scelta legittima, le assunzioni però non dipendono dal Comune di Palermo. Per noi si può procedere. Il 24 marzo ci sarà un nuovo Cda per l’approvazione definitiva del bilancio“.
SIT-IN DAVANTI LA SEDE DI VIA ROCCAZZO
Un gruppo di 50 persone, tutti idonei al concorso per autisti di Amat, hanno fatto un sit-in per mostrare la loro presenza. “Noi siamo pronti ad iniziare a lavorare, considerando anche la carenza del personale – afferma uno degli idonei -. Siamo in attesa di notizie certe, non vogliamo che le assunzioni avvengano in periodo di elezioni per non essere appetibili ai politici di turno. Il problema del personale è risolvibile subito“.
I sindacati dall’altro lato sono pronti ad ogni forma di mobilitazione prevista per legge. “L’approvazione del bilancio, sembra essere indispensabile affinché l’azienda possa integrare il personale alla guida dei bus, ormai ridotto ai minimi termini per il servizio alla città – fanno sapere da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Cobas Trasporti e Orsa Trasporti. Ogni giorno infatti circa 90 bus restano in deposito. A questo punto abbiamo chiesto una immediata convocazione al Presidente dell’Amat il quale ha confermato di attendere ancora il prossimo incontro col Socio unico, il Comune, programmato per il prossimo 24 Marzo”.
Lavoratori preoccupati dal futuro di Amat. “Purtroppo tali giustificazioni non sono bastate a rasserenare i lavoratori sulle preoccupazioni relative alla loro sicurezza e soprattutto, sulla continuità aziendale per via del precario equilibrio economico-finanziario che si determinerebbe se, dal prossimo primo aprile, l’azienda fosse costretta a sopprimere ancora il 50% del servizio per mancanza autisti. Le aggressioni subite dal personale da parte dell’utenza delusa e innervosita dalla scarsità del servizio o dalle concause da esso derivante, non sono più sopportabili dal personale che chiede di essere messo in sicurezza aumentando le linee con numero di bus adeguato in relazione al traffico di passeggeri”.
Futuro dell’azienda in bilico
Senza l’ok al bilancio e al tempo stesso con la fine dello stato d’emergenza Covid da aprile Amat potrebbe essere costretta a diminuire ancora gli autobus in circolazione a Palermo, non garantendo del tutto i pagamenti ai propri dipendenti. I sindacati concludono chiedendo “che si sblocchi da subito ogni atto propedeutico utile all’immediata assunzione degli autisti mancanti in organico. Non ci sono più margini di mediazione quando viene meno la sicurezza del personale e il futuro aziendale fortemente messo a rischio da tante scelte che hanno appesantito l’equilibrio economico-finanziario di Amat.
I lavoratori e i sindacati, sono pronti a ogni forma di mobilitazione consentita dalle leggi per protestare ed informare la cittadinanza delle oggettive responsabilità per la carenza del servizio erogato e per la deriva pericolosa che rischia l’azienda senza un intervento immediato della proprietà o di chiunque abbia titolo ad intervenire”.