Lo sciopero dei lavoratori Amat di martedì 19 novembre sarà accompagnato anche da un sit-in davanti alla Prefettura di Palermo in via Cavour. Il personale dell’azienda manifesterà dalle ore 10 alle ore 14, stessa fascia oraria in cui è previsto lo sciopero.
Dalle ore 10.00 alle ore 14.00 potranno scioperare (con rientro dei bus in autoparco) gli operatori di esercizio comandati alla guida dei mezzi aziendali, BUS, Tram . Tutti gli altri lavoratori degli impianti fissi e cioè i lavoratori dell’officina, del deposito, amministrativi, ogni graduato e tutti i servizi ausiliari potranno astenersi dalle prestazioni lavorative per le ultime quattro ore del turno fermo restando che gli agenti comandati come guardia per servizi non sopprimibili dovranno rispettare le disposizioni di servizio.
Dietro questo nuovo sciopero c’è sempre il problema legato al rinnovo del contratto. “L’azienda, ma soprattutto l’amministrazione comunale, ha continuato a rigettare le richieste dei lavoratori, giustificando tale posizione per l’assenza e del piano industriale che del conseguente nuovo contratto di servizio – si legge in una nota dei sindacati di categoria –. Due presupposti fin ora fantasmi, per i quali sia l’Amat che il socio ne sono responsabili per non averli già resi disponibili per la continuità aziendale. Nonostante più volte ne abbiano annunciato l’immediata presentazione, tra l’altro, disattendendo una delibera di giunta del giugno del 2023 che indicava la sottoscrizione del nuovo contratto di servizio entro marzo 2024, ma ancora mai avvenuta”.
Il prossimo martedì chi avrà bisogno dei bus dovrà ancora una volta fare i conti con i disagi che lo sciopero inevitabilmente procurerà loro. “La lentezza operativa dell’Amat, l’indifferenza del socio (Comune di Palermo) nell’imprimere accelerazione sugli atti indispensabili all’efficientamento dei servizi per la città sono le concause dei disservizi all’utenza – proseguono i sindacati – vuoi per i blocchi alle assunzioni dei lavoratori dell’officina per un concorso che avrebbe dovuto chiudersi sin dall’aprile scorso, vuoi per gli impedimenti alla sottoscrizione del rinnovo contrattuale dei lavoratori”.
“Purtroppo – prosegue la nota – le scelte aziendali e del socio continuano a mietere nella stessa identica misura due vittime: i lavoratori dell’Amat, tenuti a basso reddito con tanti sacrifici ed ancora tanta insicurezza per l’esiguo servizio erogato, ed i cittadini costretti ad arrangiarsi coi mezzi privati per la loro mobilità, prova ne è l’attuale invivibilità del traffico veicolare privato che giornalmente attanaglia la città in dispregio dei proclami su l’inquinamento ambientale”.
“Tuttavia contrariamente a quanto andrebbe fatto , laddove sembrano sorgere risorse disponibili, l’azienda avvia corsi di formazione per la difesa personale degli autisti. Francamente riteniamo scelte discutibili oltre che spesa non condivisibile, innanzitutto per il tipo di messaggio veicolato al personale di guida che andrebbe salvaguardato con servizi sufficienti a non esasperare gli animi di chi attende il legittimo diritto a muoversi in tempi rapidi e normali in una città che normale non lo è”.
I lavoratori si scusano con l’utenza “costretti a ricorrere al giusto diritto di protesta per il mancato e prolungato rinnovo del contratto aziendale”.