Amat, il futuro è sempre più incerto e scoppia la polemica sulla lista bianca della Ztl

via Roccazzo

Giornata di polemiche in casa Amat dopo le parole di Sabrina Figuccia, presidente della Terza Commissione e capogruppo della Lega al Consiglio Comunale di Palermo, dopo l’audizione di questa mattina.  “Un danno di circa un milione di euro in 10 anni per un abnorme numero di inserimenti di automobili nella lista bianca della Ztl. Questa la denuncia fatta stamattina dal presidente dell’Amat Giuseppe Mistretta, durante l’audizione in Terza Commissione consiliare”, ha dichiarato la Figuccia.

“Abbiamo convocato il presidente Mistretta per parlare del piano industriale e del contratto di servizio dell’azienda di via Roccazzo e, nel corso dell’audizione, ha denunciato il grave episodio. È emerso, infatti, che le credenziali di accesso al sistema informatico che gestisce l’inserimento di autovetture in lista bianca per l’accesso alla ztl sono state fornite a soggetti estranei all’azienda. Ciò ha prodotto un numero enorme di inserimenti in lista bianca, ben 10.300 accessi, definiti “impropri” da Mistretta. Un danno quantificato in circa 1 milione di euro che va avanti da 10 anni. Una cifra particolarmente significativa per un’azienda che sta rischiando grosso, anche di andare a gambe all’aria, e sulla quale da presidente della commissione sulle società partecipate voglio vederci chiaro. Per questo motivo, ho già chiesto l’elenco dettagliato degli “accrediti impropri” delle automobili inserite nella lista bianca che non pagano la ztl.

In arrivo 12 milioni di euro per l’azienda di via Roccazzo 

“Nel corso dell’audizione, inoltre, abbiamo toccato anche tanti altri temi nell’ottica di una razionalizzazione. Fra questi, l’eliminazione degli uffici di via Manin, in affitto da anni e che ospitano circa 40 dipendenti che si occupano del settore commerciale. Quest’attività, secondo Mistretta, verrà gestita prevalentemente on line, così come pure il parcheggio di piazzale Ungheria, che dovrebbe essere completamente automatizzato. E nel frattempo proprio ieri sembra essere quasi pronto il parere degli uffici legislativi della Regione sul tema della corresponsione dei km percorsi durante il periodo covid, ben 12 milioni di euro, una bella boccata d’ossigeno per le sempre asfittiche casse dell’Amat”.

La precisazione di Amat 

Il presidente della Partecipata Mistretta ha risposto alla Figuccia con una nota: “L’Amat precisa che che, con riferimento a quanto affermato dal presidente della terza Commissione consiliare, Sabrina Figuccia, l’attività in corso mira a un semplice riordino delle cosiddette liste
bianche, a sensi del disciplinare tecnico della Zona a Traffico Limitato Centrale, di cui alla delibera di
Giunta comunale n.169 del 26 agosto 2022. Il numero dei soggetti attualmente inseriti nelle predette liste bianche ammontano a 10.300. Si precisa, altresì, che il mancato ricavo non possa essere quantificato prendendo a riferimento il
valore dell’abbonamento annuo per la ZTL, ma in base al numero degli accessi effettuati”.

La smentita 

Avendo appreso del comunicato del presidente della III Commissione consiliare, riguardante il danno economico che ammonterebbe a un milione di euro a causa dell’inserimento di 10.300 automobili in lista bianca Ztl, mi preme rettificare e contraddire tale comunicato. Tra le 10.300 automobili di lista bianca ci sono le forze dell’ordine, i disabili, gli invalidi, le auto comunali e le auto delle istituzioni; pertanto, il numero della lista bianca si abbassa drasticamente”. A dichiararlo è consigliere comunale Antonino Abbate, componente della III Commissione consiliare.

Le difficoltà della Partecipata 

Dal confronto con il presidente di Amat – dichiara il consigliere Massimo Giaconia, capogruppo di Progetto Palermo e vicepresidente della Terza Commissione consiliaresono emerse non pochi elementi di grave criticità che, se confermati, potrebbero seriamente minare il futuro dell’azienda e anche la tenuta del Piano di Riequilibrio del Comune di Palermo.

Su tutte, la questione che potrebbe seriamente peggiorare il risultato di esercizio del bilancio 2022, che prevede già una perdita di 6 milioni di euro, è il rischio del mancato riconoscimento da parte della Regione dell’intero corrispettivo chilometrico del periodo Covid. Il cosiddetto metodo “vuoto per pieno”. In poche parole, se la Regione Siciliana non dovesse riconoscere all’Amat il corrispettivo chilometrico del periodo covid che ammonta a più di 12 milioni di euro, la perdita passerebbe da 6 milioni a circa 20 milioni. Una vera e propria batosta per l’azienda, che negli anni ha dovuto utilizzare buona parte del capitale sociale per ripianare le perdite di bilancio, passando dai 90 milioni di qualche anno fa ai 30 milioni di oggi.

L’altra nota dolente, riguarda la concreta possibilità che l’Amministrazione Comunale non riesca entro il 31 marzo a giungere alla rimodulazione del contratto di servizio, impegno da cui dipende la definizione del contenzioso tributario oggetto dell’accordo conciliativo tra lo stesso comune e l’Amat, nonché la piena attuazione del Piano di Risanamento aziendale.

Riteniamo sia urgente e improcrastinabile l’intervento diretto del sindaco Lagalla, sia sulla questione del corrispettivo regionale, sia sulla rimodulazione del contratto di servizio. L’Amat ha bisogno urgentemente di un piano industriale e del nuovo contratto di servizio finanziariamente congruo per sostenere il reale costo delle attuali linee tranviarie e di quelle che si realizzeranno, e allo stesso tempo idoneo a migliorare la qualità di tutti i servizi.

Se la volontà politica dell’amministrazione comunale è realmente quella di rilanciare Amat, non deve perdere altro tempo, anche perché grazie agli sforzi dell’azienda, soprattutto dei suoi dipendenti, l’esercizio del 2023 ha fatto registrare un miglioramento della condizione economico-finanziaria, che dimostra le importanti potenzialità di crescita dell’azienda e delle notevoli risorse umane e professionali di cui è dotata Amat”.

Preoccupazione sul contratto di servizio 

Sul futuro di Amat c’è grande preoccupazione, come manifestato anche da Concetta Amella, consigliere comunale M5S e componente della terza Commissione consiliare per aziende partecipate e ambiente. “Nessuna traccia del nuovo schema di contratto di servizio dell’azienda. È quanto emerge dall’audizione del presidente Giuseppe Mistretta, convocato stamattina in terza Commissione per discutere dell’urgenza della situazione. Una situazione che si ripercuote sulle tante volte annunciato percorso di risanamento dell’azienda e sulla sua stessa continuità, con inevitabili refluenze sul bilancio comunale. Giova ricordare che, senza il rinnovo del contratto di servizio, l’accordo conciliativo relativo al contenzioso tributario da 100 milioni tra Amat e l’amministrazione Lagalla in materia di Tarsu/TARI e Tosap sulle zone blu, non può trovare soluzione.

A tal proposito, sono preoccupanti le dichiarazioni del presidente Mistretta riguardo alla gestione non “in house” delle credenziali per essere inseriti “con uso improprio” nella lista bianca della ZTL, sulla quale, una volta acquisiti gli atti, qualora dovesse emergere un danno a carico delle asfittiche casse aziendali, ci riserviamo di fare un esposto in Procura. Inoltre, preoccupano le dichiarazioni anche sulla mancata chiusura del bilancio 2022, la cui perdita di ben 6 milioni di euro potrebbe arrivare a superare i 20 milioni di euro, determinando il fallimento dell’azienda, il cui patrimonio sociale ammonta a poco meno di 30 milioni rispetto agli originari 90 milioni di euro.

Non c’è ancora, infatti, nessun parere da parte degli uffici legislativi della Regione sul riconoscimento dei corrispettivi cosiddetti “vuoto per pieno” relativi ai chilometri percorsi dall’azienda durante il periodo Covid: un ammontare di ben 12 milioni di euro che, in assenza di un parere favorevole, rischiano di portare a 20 milioni la perdita del bilancio 2022, con conseguenze disastrose anche sul piano di riequilibrio del Comune. Rispetto a tutto ciò, si continua a ravvisare la mancanza di un piano industriale, nonostante il costo di ben 65.000 euro per la sua redazione, così come il ricorso alle esternalizzazioni dei servizi che solleva dubbi sulla eventuale ricollocazione del personale. È un quadro, insomma, dalle tinte fosche quello che emerge dalla seduta e che lascia presagire una politica di dismissione dell’azienda, che non ci appartiene e contro la quale in Consiglio, così come in Commissione, faremo le barricate”.