Il Piano Industriale di Amat è ancora fermo in Giunta Comunale, dopo essere stato varato da tempo dal CdA della Partecipata di via Roccazzo. Da settimane si dice che l’approvazione sia imminente, ma di concreto al 15 marzo non c’è nulla. Lunedì scorso poteva essere il giorno buono dopo l’ultima riunione della Giunta Comunale. Il sindaco di Palermo Lagalla ed i suoi assessori hanno deciso, invece, per un altro rinvio. Il motivo è legato al servizio rimozione sul quale ci sarebbe l’idea di predisporre un progetto per far mantenere il settore ad Amat, in modo anche da evitare eventuali discontinuità funzionali a partire dal 1 aprile. L’azienda di via Roccazzo a fine mese perderà anche i servizi di car e bike sharing che insieme al servizio rimozione farebbero risparmiare circa un milione di euro ad Amat.
L’Amat avrebbe già predisposto una gara per esternalizzare il servizio di rimozione, ma la lunga gestione del Piano Industriale rischia che l’aggiudicazione possa avvenire in tempi utili. Dall’altro lato l’amministrazione comunale spinge affinché il servizio di rimozione rimanga in mano all’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Palermo. Dal canto suo il presidente Mistretta ha spiegato che una proroga del servizio in perdita renderebbe impossibile la rimodulazione del contratto di servizio.
L’unica cosa certa è che entro il 31 marzo il Comune deve dare il via libera al Piano Industriale, in modo poi da potersi concentrare sul contratto di servizio dal quale dipendono il buon esito della transazione tributaria fra Comune ed Amat, nonché il rinnovo degli accordi di secondo livello dei lavoratori (straordinari, bonus produzione e buoni pasto). Motivo per cui da circa un anno è in corso una vertenza sindacale dei lavoratori.
“L’approvazione del piano industriale di AMAT si è trasformata in una barzelletta”, afferma la consigliera comunale del Movimento Cinque Stelle Concetta Amella. “Il Consiglio di Amministrazione avrebbe dovuto vararlo entro il 30 settembre 2023, come previsto dall’Accordo Conciliativo del 27 giugno e dalla “direttiva vincolante” del Sindaco dell’11 agosto. Ma nulla di fatto. A cascata, anche il nuovo contratto di servizio – che doveva essere approvato entro il 31 marzo 2024 – è rimasto al palo. Senza piano industriale, del resto, quel contratto non può esistere”.
Pressapochismo e inerzia da parte dell’amministrazione comunale: “Da anni come M5S chiediamo chiarezza, mentre AMAT oscilla tra servizi in perdita che poi non lo sono più e bandi di concorso che vengono pubblicati e poi ritirati. Ora esplode anche la grana sulla rimozione auto, per i tempi lunghissimi relativi alla gara di aggiudicazione del servizio all’esterno che erano noti a tutti. Anche ad un bambino. L’unica certezza? A pagare il conto sono sempre i lavoratori, ai quali continueranno a non essere riconosciuti straordinari, bonus produzione e buoni pasto. E, naturalmente, i cittadini, che restano privi di servizi essenziali. Un disastro annunciato, gestito dall’ Amministrazione Lagalla con la solita miscela di pressapochismo e inerzia”.