Scoppia la polemica in casa Amat dove la situazione dei lavoratori continua ad essere in stand by. Il 10 maggio, i sindacati hanno aperto la seconda fase della procedura di conciliazione della vertenza, chiedendo un incontro urgente in Prefettura. I segnali su un possibile nuovo confronto con azienda e amministrazione comunale sono tutt’altro che positivi e l’ombra di nuovi scioperi prende sempre più spazio. La richiesta primaria da parte dei lavoratori riguarda il rinnovo sugli accordi di secondo livello, ovvero una serie di diritti di lavoratori legati a benefit quali buoni pasto, bonus lavorativi e straordinari.
I problemi di Amat, però, non finiscono qui. Proprio nella giornata di lunedì i sindacati hanno pubblicato un duro comunicato, attaccando l’azienda denunciando altre criticità come la situazione dell’officina e le zone blu.
Da metà marzo 37 ex lavoratori interinali hanno abbandonato le officine e adesso ad Amat mancano i meccanici. Sarebbe pronto un concorso, ma i tempi rischiano di dilatarsi ancora come precisato dai sindacati: “Le scelte del CdA di allungare oltre giugno le procedure di selezione degli operatori d’officina hanno messo in ginocchio la manutenzione dei bus non avendo più in organico da qualche mese gli operai meccanici necessari”. Quotidianamente circa 20 mezzi rimangono in rimessa, ma ci sono giorni dove si arriva anche a 50 vetture costrette a rimanere ferme. Un fatto che ovviamente si ripercuote su tutta la cittadinanza che quotidianamente utilizza gli autobus.
Altra situazione delicata riguarda le zone blu: “Sembrerebbe che lo stesso CdA dell’Amat stia approvando l’ulteriore provvedimento finalizzato ad affidare parte delle attività di controllo della sosta tariffata a soggetti esterni, mentre le figure professionali atte allo scopo ed interne all’azienda vengono da tempo impiegate ad altro scopo“.
Il numero degli ausiliari presenti in città è passato da circa 120 a poco meno della metà. Molti di loro infatti sono stati cambiati di mansione, con relativa stabilizzazione. I sindacati si chiedono, concludendo la nota: “quale sia la logica che guida le scelte aziendali che pregiudicano le soluzioni necessarie e che andavano fatte per tempo col concorso dei lavoratori per l’officina, ed invece sembrerebbero procedere con fin troppo facilità per esternalizzare ulteriori lavori disattendendo l’uso delle maestranze interne. Concorso officina rimandato dopo giugno mentre gli affidamenti all’esterno veloci e non necessari. Una equazione che dà da pensare sulle decisioni per il bene dell’azienda e del servizio”.