Su Amat si scatena un grande polverone, preoccupazione sul futuro dell’azienda

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Si sta alzando un grande polverone su Amat e non parliamo della campagna pubblicitaria della discordia che in questi giorni è diventata molto popolare sui social con tanto di meme irrisori. La questione è più grande: nelle ultime ore la politica palermitana ha chiesto a gran voce un confronto a Sala delle Lapidi con l’amministrazione comunale e il nuovo presidente Amat Giuseppe Mistretta riguardo al Piano di Risanamento dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico di Palermo. In particolar modo, il nodo cruciale per le sorti future dell’azienda di via Roccazzo riguarda il contenzioso tributario con il Comune di Palermo.

Il Sindaco Lagalla e suoi assessori, vengano in Consiglio Comunale a riferire sui tempi e modalità di attuazione delle misure correttive previste dal Piano di Risanamento – tuonano da Progetto Palermo, Massimo Giaconia e Mariangela Di Gangi, rispettivamente vicepresidente della commissione Società partecipate e componente della commissione Bilancio -,  a cominciare dalla risoluzione  del milionario contenzioso tributario (Tosap e Tares/Tari) sulle zone blu tra Amat e Comune (socio unico), sulla revisione del Contratto di Servizio, sul  piano della Mobilità Pubblica di cui non si ha traccia.

Perché mentre si parla ancora tanto della campagna pubblicitaria di Amat, su cui non entriamo nel merito e che però non apprezziamo nella forma che riteniamo tutt’altro che efficace, noi pensiamo invece che, per rilanciare l’immagine e la credibilità di Amat, occorra concentrarsi per recuperare il rapporto tra l’azienda, i cittadini e le cittadine. E ciò può avvenire innanzitutto potenziando e migliorando i servizi e rendendoli al passo coi tempi, a misura di cittadini e dei tanti turisti che visitano la nostra città. Una riflessione che vale ovviamente anche per le altre società partecipate che erogano servizi pubblici locali. Ma come è noto, Amat è da anni in squilibrio economico strutturale.

Per questo, come previsto dalla normativa vigente, è stato necessario che l’azienda predisponesse un piano di risanamento e di rilancio, apprezzato e adottato sia dalla precedente che dall’attuale Amministrazione Comunale.

Responsabilità dell’amministrazione comunale

La verità è che – continuano Giaconia e D Gangi – diverse misure correttive previste nel Piano di Risanamento, ad oggi, non hanno trovato attuazione, per responsabilità sia della precedente amministrazione che non è riuscita ad attuarle entro la fine del mandato e per responsabilità ancora maggiore di quella attuale, che limitandosi semplicemente a condividere integralmente il piano della precedente amministrazione, senza inserire elemento di novità, nulla ha fatto per rendere operative le misure.

Amat, Primo Trimestre in perdita

Un trend da cambiare per Amat che nel primo trimestre ha registrato perdite per quasi un milione e mezzo di euro. “La Relazione del Primo Trimestre del 2023 dell’Amat, recapitata ieri a tutti i consiglieri comunali, che segna per il periodo 01/01/2023 – 31/03/2023 una perdita di esercizio di 1.481.368 euro – specificano i due esponenti di Progetto Palermo -. Un risultato che evidentemente mina la continuità aziendale e allontana l’obiettivo comune di offrire alla città un servizio di trasporto pubblico locale dignitoso”.

Non è da meno la consigliera comunale Concetta Amella che mostra la sua preoccupazione per il futuro dell’azienda: Mentre l’Amat investe risorse in campagne pubblicitarie di dubbia efficacia, rimane pressoché drammatica la situazione finanziaria della partecipata. La relazione relativa al primo trimestre di quest’anno mostra, in particolare, una perdita d’esercizio di quasi un milione e mezzo di euro, ossia più di sei volte maggiore rispetto a quella inizialmente prevista, che ammontava a 229.000 euro.

Amat e il nodo del contenzioso tributario

Sono dati che preoccupano, anche alla luce della mancata risoluzione del contenzioso tributario tra Amat e l’amministrazione Lagalla in materia di Tarsu/TARI e Tosap sulle zone blu. Una situazione che si ripercuote sul tante volte annunciato percorso di risanamento dell’azienda e sulla sua stessa continuità, con inevitabili annessi anche sul bilancio comunale.

Per superare questa situazione critica, non servono campagne pubblicitarie. È fondamentale, invece, che il sindaco Lagalla intervenga tempestivamente definendo il contenzioso e stipulando un nuovo contratto di servizio che tenga conto della necessità di rimodulare i servizi in perdita. Questo è l’unico modo per garantire una gestione efficiente ed efficace dell’Amat e per assicurare alla città un servizio di trasporto pubblico di qualità”. Preoccupazione sul futuro dell’azienda arriva anche dai sindacati che il prossimo 8 maggio avranno il primo incontro con il nuovo presidente, Mistretta, per fare un punto sulla situazione di Amat e che garanzie ci sono per il futuro. Dal contenzioso tributario con Palazzo delle Aquile passa la rimodulazione del contratto di servizio richiesto da tempo dall’azienda. 

Non solo Piano di Risanamento

Amat è finita al centro delle polemiche nelle ultime ore anche per una determina del 4/4/2023 che autorizza la “CONSULENZA ALLA SOCIETÀ FOCUS CONSULTING DI NAPOLI PER AVVIARE L’ITER PER L’OTTENIMENTO DELLA CERTIFICAZIONE PER LA PARITA’ DI GENERE”. Il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli ha chiesto “convocazione urgente di consiglio comunale con i vertici di Amat e dell’amministrazione per fare chiarezza sulle ultime delibere” dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico palermitano.

Non vorrei banalizzare – afferma Ferrandelli – sostenendo che Amat stia erogando denaro pubblico ad una società per contare gli uomini e le donne presenti in Azienda, ma in attesa di approfondimenti necessari e senza elementi di conoscenza ulteriori così parrebbe. Chi gestisce denaro pubblico è chiamato alla chiarezza e approfondimento nei confronti dei contribuenti e degli organismi di controllo elettivi. Questi ultimi mesi di Amat necessitano di passare ai raggi X del consiglio comunale”.

Sulla stessa linea di pensiero il Gruppo del PD Palermo il quale “chiede chiarimenti ed una pausa di riflessione ad Amat”. Anche per il partito di centrosinistra, composto da Rosario Arcoleo, Fabio Giambrone, Giuseppe Lupo e Teresa Piccione., il provvedimento “apparentemente sembrerebbe uno spreco di denaro pubblico verso una società esterna per un compito banale. Il nostro compito e quello di Amat consiste anche nel mettere luce sugli intenti e sull’operato di ogni azione al fine di rendere partecipi e informati i cittadini”. 

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