Adesso è ufficiale: i lavoratori Amat hanno revocato lo sciopero di 24 ore inizialmente in programma l’1 giugno. Una decisione, come si legge in una nota sindacale, a “seguito alla delibera assunta dalla “Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali”. Nella missiva firmata dalla presidente Paola Bellocchi nella giornata del 23 aprile, l’ente invitava le sigle dei lavoratori a rinviare il presidio per la “mancata ripetizione delle procedure di raffreddamento e di conciliazione”. Fatto che non avveniva da novembre, ma i sindacati sarebbero già a lavoro per una nuova vertenza.
Nelle prossime settimane nella sede di via Roccazzo è in programma un nuovo incontro per trovare delle soluzioni che possano soddisfare i lavoratori. Nel caso contrario i sindacati con una nuova vertenza sono pronti a proclamare uno sciopero di 4 ore nei primi giorni di giugno.
Ad Amat attendono ancora notizie dalla Regione Siciliana sui 12 milioni di euro relativi all’emergenza Covid. Nella giornata di lunedì, poco prima della conferenza stampa sul raddoppio del ponte Corleone, l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò ha annunciato che la Giunta Regionale è infatti vicina a varare la norma d’interpretazione autentica da far votare all’Ars e necessaria a riconoscere i dodici milioni di euro attesi dall’azienda del Comune di Palermo. “Gli uffici hanno redatto l’atto insieme al Capo di Gabinetto – ha sottolineato l’esponente di Fratelli d’Italia -. Nei prossimi giorni presenteremo l’atto in Giunta Regionale. Dopo l’approvazione, lo stesso sarà trasmesso e successivamente votato all’Ars”. In merito alle tempistiche per chiudere la questione con Amat, Aricò traccia una linea temporale ben precisa. “Penso che da qui a maggio verrà chiuso l’iter“. Denaro che darebbe una grossa boccata di ossigeno alle casse di via Roccazzo che ha chiuso il bilancio 2022 con un passivo di 21 milioni di euro.
Da metà marzo 37 ex lavoratori interinali hanno abbandonato le officine e adesso ad Amat mancano i meccanici. Da fonti sindacali filtra la voce che ci sarebbero una ventina di mezzi rimasti fermi all’interno dei box di via Roccazzo. Una soluzione che l’azienda starebbe valutando è quella di richiamare in servizio i lavoratori che non hanno ancora raggiunto i 22 mesi di contratto a tempo determinato. Poi successivamente sarà fissato un concorso.