Amat, sul Piano Industriale ancora nulla di concreto: lavoratori verso il quinto sciopero
Situazione di stallo in casa Amat. Sono tante le questioni in sospeso e ancora da chiarire all’interno dell’azienda di via Roccazzo, uno su tutti il Piano Industriale. Il documento sarebbe oggetto ancora di modifiche e al momento non c’è una versione definitiva. I lavoratori attendono la prossima riunione in Prefettura che con molta probabilità avrà ancora una volta esito negativo. A quel punto il personale dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Palermo proclamerà un nuovo sciopero, il quinto consecutivo, di otto ore che creeranno come sempre gravi disagi alla cittadinanza.
Nei giorni scorsi alcuni sindacati hanno pubblicato una nota ribadendo i loro malumori e la loro sfiducia nei confronti dell’azienda e dell’amministrazione comunale. “L’anno 2025 è iniziato da quasi due settimane e tutto tace ancora dall’Amat. Il Presidente Mistretta ha più volte annunciato la definizione del piano industriale dell’azienda e la sua trasmissione al controllo analogo del Comune di Palermo, ma ogni volta che sembra giungere il momento decisivo, tutto si ferma nuovamente. Il piano industriale, più volte promesso come strumento essenziale per il rilancio dell’azienda, continua a rimanere bloccato. Nonostante l’Amat abbia speso, negli ultimi quattro anni, circa 100.000 euro per la sua elaborazione e revisione, il documento non è ancora pronto. Da indiscrezioni, sembra che anche la versione attuale necessiti di ulteriori modifiche. Questo ritardo perpetuo è ormai divenuto emblematico di una gestione che, al momento, appare incapace di affrontare le sfide fondamentali per il miglioramento del servizio di trasporto pubblico della città.
“A tutto ciò si aggiunge la vergognosa stasi sull’assunzione dei vincitori del concorso per l’officina, un nodo che rappresenta un’ulteriore dimostrazione delle criticità operative e decisionali che stanno caratterizzando la guida dall’Amat. Le priorità politiche sembrano aver preso il sopravvento rispetto agli interessi dei cittadini palermitani e dei turisti, che continuano a subire le conseguenze di un servizio di trasporto inefficiente”.
“Nel frattempo, i lavoratori dall’Amat si avviano alla proclamazione del quinto sciopero – continua la nota -, con un’astensione dal lavoro di otto ore qualora dovesse ancora andare negativa la prossima riunione in Prefettura, nel rispetto della legge 146/90. Non meno rilevante è la questione dei bus elettrici, che continuano a rimanere fermi in deposito. Chi sta pagando per il loro stallo? E quali sono le reali motivazioni di questa situazione? Domande che rimangono, ad oggi, senza risposta. Le organizzazioni sindacali chiedono le dimissioni immediate del Presidente Mistretta. Le speranze riposte in una sua gestione capace di interfacciarsi con il Comune per raddrizzare le scelte politiche sull’azienda sono state deluse. Nonostante il cambio amministrativo avvenuto al Comune di Palermo due anni fa, le condizioni dall’Amat non sono migliorate. Con queste premesse, ci si chiede: quando arriverà un piano industriale reale e operativo? E soprattutto, quando sarà garantito un servizio di trasporto pubblico degno per la città di Palermo?”.