Cronaca di Palermo

Amat verso un nuovo sciopero, gli strali dell’opposizione contro l’amministrazione Lagalla: “Ennesima dimostrazione di fallimento”

Amat ha annunciato un nuovo sciopero nell’ambito della vertenza che ha visto più volte, nel corso del 2024, i lavoratori scendere in piazza e avanzare le loro richieste, tra le quali c’è anche il passaggio a tempo pieno per tutti i lavoratori attualmente part-time. Il prossimo sciopero si terrà l’1 marzo: le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-trasporti, Ugl-autoferro, Faisa-Cisal, Cobas-trasporti e Orsa-tpl hanno proclamato una protesta di 8 ore che vedrà il rientro di bus e tram nelle rimesse e la sospensione del servizio dalle 9.30 alle 17.30. Non sarà solo il personale di movimento a scioperare, anche il resto dei dipendenti incrocerà le braccia per l’intero turno di lavoro.

Amella: “Fallimento dell’amministrazione Lagalla”

“Si annuncia una nuova azione di sciopero di 8 ore per tutto il personale dell’azienda Amat Palermo S.p.A. per il giorno 1° marzo 2025, a causa del perdurare della vertenza che coinvolge i lavoratori e la direzione dell’azienda. L’agitazione sindacale è il risultato di una lunga serie di incontri infruttuosi e promesse non mantenute da parte dell’azienda. Lo sciopero di otto ore previsto per il 1° marzo è l’ennesima dimostrazione del fallimento dell’amministrazione Lagalla nel gestire la crisi del trasporto pubblico cittadino”. A dirlo in una nota è Concetta Amella, consigliere del M5S nonché componente della Terza Commissione consiliare che si occupa delle Società Partecipate.

“Dopo mesi di immobilismo, il contratto di servizio, indispensabile per approvare il piano industriale dell’Amat, non è ancora stato esitato – prosegue Amella -. Questo ritardo condanna l’azienda e i suoi 1.300 lavoratori a una situazione insostenibile, compromettendo sia i diritti del personale sia la qualità dei servizi per i cittadini”.

Amat, tra biglietti più cari e bus fermi

Una recente polemica è quella legata all’aumento del prezzo del biglietto. “È intollerabile che si invochi la sostenibilità economica per giustificare un aumento del costo del biglietto di 20 centesimi – incalza Amella – mentre Palermo soffre per un trasporto pubblico inadeguato e per scelte gestionali discutibili. Emblematica è la vicenda delle cosiddette paline intelligenti, ferme e inutilizzate da 18 mesi, o dei 35 autobus elettrici che, invece di circolare per migliorare il servizio, sono parcheggiati in un’area privata di Carini al costo di 120.000 euro. Mettere questi mezzi in strada significherebbe ridurre i costi di carburante e la frequente manutenzione degli autobus tradizionali in officine private”.

“Occorrono interventi strutturali e immediati – prosegue la nota -: si proceda con il rinnovo del contratto aziendale, si garantiscano condizioni lavorative dignitose e si elabori un piano strategico per rilanciare il trasporto pubblico locale. Il sindaco Lagalla si faccia finalmente carico delle necessità della città e si impegni concretamente a ottenere dalla Regione Siciliana, e dal suo stretto alleato Schifani, il raddoppio del costo standard dei chilometri riconosciuti ad Amat. Una misura attesa da anni dall’azienda, perché vorrebbe dire uscire dal guado delle perdite, nel quale è impantanata da 10 anni. Palermo merita un’amministrazione capace di tutelare il diritto alla mobilità dei suoi cittadini e di porre fine a una gestione che danneggia sia i lavoratori sia l’intera comunità.”

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Redazione PL