Amazon strizza l’occhio all’area industriale di Termini Imerese

Il colosso americano fondato da Jeff Bezos sarebbe interessato ad insediarsi nell’area industriale di Termini Imerese.

amazon termini imerese

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E se alla fine, a rislovere l’annosa questione degli ex operai di Termini Imerese fosse Amazon? Le voci si rincorrono da settimane ma adesso è il Manifesto a confermarlo: il colosso americano fondato da Jeff Bezos sarebbe interessato ad insediarsi nell’area industriale di Termini Imerese.

LA SPINOSA QUESTIONE DEI 635 OPERAI BLUTEC

Un noto imprenditore siciliano il cui identikit porta ad un cerchio ristretto di ipotesi, avrebbe riferito al governo della Regione l’interesse da parte di alcune aziende a investire nell’area dello stabilimento. Ciò a condizione che le istituzioni risolvano le questioni aperte con gli operai.
A fine anno il nuovo porto commerciale di Termini Imerese potrebbe essere operativo. L’area rientra tra le Zes (zone economiche speciali) ma nessun investitore vorrebbe farsi carico dei 635 operai Blutec, il cui destino, rimane legato a stretto filo con quello della fabbrica. Ecco allora che ipotesi che circola con insistenza porta a un colosso: Amazon. Il gruppo di Seattle, con una sede nel catanese, sta cercando un’area nella parte occidentale dell’isola per realizzare il suo hub commerciale.

La Blutec di Termini Imerese

UN’AREA IDEALE

Secondo quanto riporta il manifesto, alcuni emissari del gruppo di Bezos avrebbero preso contatti con Invitalia e ci sarebbero stati colloqui. Non è chiaro se l’area presa in considerazione sia proprio quella dove si trova lo stabilimento (tre capannoni). Sicuramente per caratteristiche rientra nel profilo identificato dall’azienda americana, che cerca una zona collegata a un porto e alla rete autostradale per agevolare le operazioni di trasporto delle merci. Certo è che in questa vertenza finora quello che è stato messo in campo si è rivelato un flop. Compresa l’istituzione di Termini Imerese come area di crisi complessa.Perché se è vero che questo è servito per garantire gli ammortizzatori agli operai dell’indotto è altrettanto vero che non è servita ad agevolare alcuna soluzione di tipo industriale.