Alla vigilia delle amministrative, che porteranno i Palermitani alle urne il 12 giugno, Maria Falcone tuona dopo le polemiche seguite alle dichiarazioni dell’ex giudice Alfredo Morvillo.
“È inaccettabile che in una città che per anni è stata teatro della guerra che la mafia ha dichiarato allo Stato e che ha contato centinaia di morti sia ancora necessario ribadire che chi si candida a ricoprire una carica importante come quella di sindaco e qualsiasi altra carica elettiva debba esplicitamente prendere le distanze da personaggi condannati per collusioni mafiose“. Così ha dichiarato la sorella di Giovanni Falcone, nonché presidente della fondazione intitolata al magistrato.
Dichiarazioni che assumono una risonanza ancora maggiore se si pensa che tra pochi giorni sarà proprio il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
“Dovrebbe essere assolutamente scontato, ma evidentemente non lo è, che chi aspira a rappresentare la capitale dell’antimafia, la città di Falcone e Borsellino, senza alcuna titubanza prenda posizione rifiutando endorsement di personaggi impresentabili. Eppure a pochi giorni dal trentesimo anniversario della strage di Capaci ci troviamo costretti a chiedere a chi intende amministrare Palermo di dire parole chiare contro i mafiosi e chi li ha aiutati e di ripudiarne appoggi e sostegno. Condivido in pieno ogni parola pronunciata da Alfredo Morvillo. In tema di mafia i grigi non sono ammessi“.
“A trent’anni dalle stragi la Sicilia è in mano a condannati per mafia”. Così qualche giorno fa aveva detto Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e cognato di Giovanni Falcone. Conclusa la carriera come presidente del tribunale di Trapani, era stato prima parte del pool antimafia della Procura di Palermo. Morvillo ha pronunciato le sue affermazioni alla presentazione, a Palermo, del libro di Felice Cavallaro “Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra”, edito da Solferino.
“La mafia è un fenomeno umano che ha avuto un inizio e avrà una fine”, diceva Falcone. Morvillo aggiunge: “Quella fine arriverà se tutti lo vorremo”. “C’è chi attualmente strizza l’occhio a personaggi condannati per mafia – aveva proseguito -. C’è una Palermo che gli va dietro, se li contende e li sostiene”.
Un riflessione amara quella di Morvillo. “Voi con Falcone e Borsellino non avete nulla a che fare. Anzi, se avete buongusto, evitate di partecipare alle commemorazioni”. Poi aggiunge: “Davanti a questi fatti mi viene in mente un cattivo pensiero: certe morti sono stati inutili. Qui sono accadute cose inaudite. Ma la libidine del potere spinge alcuni a stringere alleanze con chicchessia”.