“Amo lo Stato, non posso pensare sia dietro la strage di Capaci”: le parole di Maria Falcone
“Sono trascorsi 32 anni ma è come se fosse ieri. Oggi, però, abbiamo un motivo in più per essere soddisfatti perché questo Museo rappresenta la coronazione di tutta l’attività svolta dalla Fondazione in questi trent’anni, resterà qui perenne come una lezione di legalità”. Così Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del giudice ucciso da Cosa nostra, ha dichiarato a Palazzo Jung in occasione delle commemorazioni organizzate per il 32esimo anniversario della strage di Capaci.
“Ai ragazzi voglio dire che la mafia è ancora un grosso problema – ha aggiunto – anche se non uccide continua a fare affari, perché cambia sempre e non muore se non si abbatte sino al centro del suo potere”.
“Sappiamo sicuramente che la mafia lo voleva morto perché il maxi processo era stato per i boss una grande sconfitta – ha sottolineato parlando del fratello -. Poi accanto alla mafia ci sono gli interessi convergenti che purtroppo ancora non conosciamo. Io vorrei dire che non c’è niente, che non ci sono poteri dello Stato sotto a quella strage, perché io amo lo Stato italiano e non posso pensare che alcuni nelle istituzioni hanno tramato contro Giovanni”.