Piazzetta Beato Giuseppe Puglisi, a Brancaccio, sembra non avere pace. Nel giro di cinque giorni, all’inizio del mese, erano stati segnalati ben due atti vandalici ai danni dell’illuminazione del sito: come se non fosse già abbastanza, una nuova nota del presidente del Centro di Accoglienza Padre Nostro, Maurizio Artale, segnala un nuovo spiacevole episodio.
“Mercoledì 12 febbraio 2025, alle ore 19:00, un gruppo di circa 50 adolescenti che scorrazzava in lungo e in largo a piazzetta Beato Giuseppe Puglisi ha vandalizzato un altro lampioncino, danneggiato una foto e imbrattato altre della mostra fotografica permanente sulla visita di Papa Francesco presso la casa museo del Beato Puglisi – si legge -. 183 arresti di mafiosi e gregari: si festeggia e ci si congratula con magistrati, inquirenti e forze dell’ordine, ma nel frattempo ne alleviamo migliaia nelle varie periferie di Palermo e 50 nel luogo del martirio del beato Puglisi”.
Artale prosegue il suo sfogo: “Il ragazzino, al rimprovero di un anziano che aveva constatato l’atto vandalico, gli risponde: «Che ti interessa?», «Fatti i fatti tuoi!», «Non ci sono le telecamere?», «Se sono capaci mi vengono ad arrestare!». Fare crescere questi bambini e adolescenti con questa spocchia, arroganza d’impunibilità e di sfida nei confronti delle istituzioni, imitando l’atteggiamento dei boss arrestati appena l’atro ieri, non fa bene né a loro né alla società civile”.
Il riferimento è ai recenti fatti di cronaca e alla constatazione della presenza di tanti giovani tra i coinvolti nel blitz che ha portato a ben 183 misure cautelari tra Palermo e provincia. L’ultimo appello è al comandante della Polizia Municipale di Palermo: Artale richiede “controlli più serrati a piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, per sequestrare monopattini, motocicli e biciclette elettriche condotte da adolescenti sotto i 13 anni che sfrecciano scorrazzano nel luogo del martirio, mettendo a rischio i 12.000 pellegrini e le scolaresche che ogni anno si recano in in questo luogo e a casa del Beato Giuseppe Puglisi per fare memoria del suo sacrificio”.