Andrea Mirabile morto in Egitto, il ricordo dei compagni e l’attesa della famiglia: “Ancora nessuna risposta”

La palestra dell’Istituto comprensivo Margherita Hack è stata intitolata al bambino palermitano morto lo scorso 2 luglio a Sharm El Sheik in circostanze ancora poco chiare

andrea mirabile

È passato quasi un anno dalla morte del piccolo Andrea Mirabile a Sharm El Sheik, in Egitto, e i compagni di scuola, insieme a genitori e insegnanti, hanno voluto ricordarlo intitolando a lui la palestra dell’Istituto comprensivo Margherita Hack di Palermo. Si tratta della scuola (ex Vittorio Emanuele III, in via Capitano Emanuele Basile) che Andrea frequentava e dove nessuno lo ha dimenticato.

“Sempre con noi”

La cerimonia si è tenuta qualche giorno fa e ha visto la presenza del dirigente scolastico Tiziana Dino, dei docenti, degli alunni della scuola e delle loro famiglie. In tutti questi mesi grande impegno è stato profuso perché l’iniziativa si concretizzasse: un modo per dimostrare vicinanza e affetto alla famiglia Mirabile. Erano presenti naturalmente anche i familiari del piccolo Andrea, in particolare la mamma Rosalia Manosperti e il papà Antonio Mirabile, insieme alla piccola Silvia, la bambina della quale la donna era in attesa quando si verificò la tragedia. A scegliere il suo nome era stato proprio Andrea. 

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Andrea Mirabile, ancora poche certezze sulle cause del decesso

Palloncini bianchi, canti e ricordi. Un momento di certo molto emozionante per la famiglia di Andrea, morto a soli 6 anni in circostanze che ancora oggi appaiono poco chiare. La sua storia aveva calamitato l’attenzione dell’Italia intera: il piccolo è morto il 2 luglio scorso durante una vacanza in Egitto a seguito di sintomi inizialmente ricondotti a un’intossicazione alimentare. Anche la madre e il padre avevano accusato gli stessi disturbi: la donna, in stato di gravidanza, in forma più leggera, l’uomo in maniera più rilevante tanto da essere ricoverato in serie condizioni (QUI LA VICENDA).

Dopo accorati appelli e il mobilitarsi delle istituzioni, la coppia è riuscita a far rientro in Sicilia venerdì 8 luglio. Un’ambulanza li aveva trasportati dall’aeroporto “Falcone Borsellino” al Policlinico, dove il marito era stato poi ricoverato. Il giorno dopo, il 9 luglio, anche la salma di Andrea è arrivata a Palermo, dov’è stata sottoposta a una seconda autopsia dopo quella eseguita in Egitto.

“Oggi si attende la comparazione delle autopsie – spiega a Palermo Live lo zio di Andrea, Roberto Manosperti -. Il fatto è avvenuto il 2 luglio, è passato quasi un anno. Ancora non abbiamo risposte. I dati dall’Egitto sono stati per lo più inconcludenti. Dicono che per fare determinate indagini ci siano dei passaggi e delle tempistiche, ovviamente non entro nel merito – non sono un medico e non faccio autopsie – ma ad oggi, dopo un anno, siamo ancora in attesa di capire cosa sia successo”.

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