Conclusi i lavori di costruzione dell’anello ferroviario che negli scorsi mesi hanno bloccato via Emerico Amari a Palermo. I cantieri proseguivano fino in via Roma e rappresentavano un forte disagio per il traffico cittadino, in quello che è un punto nevralgico per la circolazione del centro città. Ci si aspetta, dunque, una maggiore fluidità per quanto riguarda la viabilità.
I lavori dell’anello ferroviario sono stati caratterizzati in questi mesi da ritardi e blocchi dovuti all’emergenza Coronavirus che ha reso impossibile il lavoro degli operai. Nonostante questo, Rete Ferroviaria Italiana e la ditta D’Agostino hanno mantenuto la promessa di velocizzare le operazioni e sono arrivati alla conclusione in tempi ragionevoli. La fine del cantiere era prevista, infatti, per il 30 aprile. Dunque, a conti fatti, il ritardo è di solo una settimana. Gli interventi di costruzione erano ripresi il 4 maggio con l’arrivo della Fase 2 dell’emergenza sanitaria. La conclusione dell’opera permetterà, inoltre, di ristabilire la normale circolazione urbana dopo mesi di disagi che portavano ad un’eccessiva congestione del traffico.
I due enti impegnati nella realizzazione dell’opera hanno inoltre deciso di anticipare i lavori sulla tratta che porta dalla stazione Notarbartolo a Giachery per via della chiusura delle scuole. La mancanza di una grande mole di studenti all’interno dei treni permette, infatti, di anticipare gli interventi e consentire spostamenti più efficaci alla ripresa delle normali attività.
L’anello ferroviario è un progetto che va verso la “chiusura”, dopo anni di ritardi. Gli interventi sono stati divisi in due fasi: la prima riguarda la tratta Giachery – Politeama, lunga circa 1,6 Km che comprenderà le fermate Libertà, Porto e Politeama. Il costo di questa prima fase dei lavori si aggira sui 150 milioni. La seconda parte dei lavori riguarda la tratta che porta dal Politeama alla stazione Notarbartolo, lunga circa 1 Km e costituita da una galleria di circa 800 metri. Questa parte del percorso include la fermata Malaspina.