L’Anice Tutone, rito tutto palermitano: un itinerario lo racconta

“Zammù: il quartiere della Feravecchia e la storica fabbrica dell’Anice Tutone” è in programma sabato 1 aprile, a cura dell’associazione culturale “In Itinere”

carabinieri

L’ Anice Tutone, uno dei simboli della città di Palermo: sinonimo di tradizione, freschezza, estate. 
Alla storica bevanda e al quartiere antico della città dove, ancora oggi, sorge l’azienda produttrice, l’associazione culturale “In Itinere” dedica un itinerario in programma per sabato 1 aprile. 
Un’occasione per visitare il quartiere della Feravecchia e la storica fabbrica dell’Anice Tutone, prodotto tipico di cui i siciliani vanno fieri. 
Nel  gergo palermitano, è il termine zammù a indicare l’anice:  deriva da sambuco e rappresenta un rito e una consuetudine, da consumare nelle giornate afose molto frequenti in Sicilia. 

UN INTINERARIO STORICO E SENTIMENTALE 

L’ Anice Tutone nacque in un periodo in cui la nobiltà palermitana era solita riunirsi nel centro storico di Palermo. 
Precisamente, davanti al Teatro Santa Cecilia, a pochi passi da piazza Rivoluzione.
Ovvero, dove la famiglia Tutone produceva la bevanda: l’allora bottega, offriva un ristoro dissetante ai passanti, ai viaggiatori e a chiunque cercasse qualcosa di fresco da bere. 
La bevanda – di cui la ricetta rimane segreta – ebbe una fortuna senza precedenti: un semplice bicchiere d’acqua e qualche goccia di Anice Unico divennero un must per i palermitani durante le calde estati. 
La bottega si trasformò in azienda a seguito della Seconda Guerra Mondiale: la famiglia Tutone continuò a produrre anice con grande successo, fino a oggi. 
L’itinerario, dal titolo “Zammù: il quartiere della Feravecchia e la storica fabbrica dell’Anice Tutone” riporterà i palermitani in un’epoca lontana. 

FERAVECCHIA E “IL GENIO” IN PIAZZA RIVOLUZIONE 

Durante il percorso, i partecipanti ascolteranno il racconto di luoghi fortemente evocativi, tra aneddoti e storie. 
L’itinerario prenderà il via con la visita guidata alla Fabbrica Tutone e proseguirà nel cuore del quartiere in cui è ancora possibile ammirare alcuni dei più bei palazzi cittadini: l’odierna via Giuseppe Garibaldi. 
I luoghi sono quelli in cui sorgeva l’antica strada di Porta di Termini, demolita nel 1852. 
Soltanto nel 1860, la via fu dedicata al condottiero dopo il suo ingresso in città.
Nei suggestivi paraggi si incrocia la via Maestri d’Acqua, che racconta un altro degli antichi mestieri cittadini.
A pochi passi dalla Stazione Centrale, si procederà alla scoperta di un quartiere molto antico e ricco di fascino, ormai quasi del tutto fuso con la Kalsa. 
Feravecchia, con il Genio in piazza Rivoluzione, e la fabbrica di uno degli storici simboli della città, l’Anice Tutone, saranno al centro delle storie che animeranno il racconto.

I DETTAGLI DELL’ ITINERAIO 

I partecipanti si ritroveranno alle 18:45 di sabato 1 aprile in piazza Rivoluzione, dinanzi la Fontana del Genio. 
La durata del percorso, classificato come facile, è di due ore. 
La quota di adesione, dodici euro, comprende l’ingresso alla storica Fabbrica Tutone e la degustazione. 
La prenotazione, obbligatoria, può essere effettuata tramite email all’indirizzo info_initinere@libero.it oppure al numero 3936655232. 
Sarà possibile partecipare fino al raggiungimento del numero consentito. 
Chi avesse necessità di parcheggiare, potrà farlo nelle zone di via Cagliari e altre traverse di via Roma, via Abramo Lincoln, al Foro Italico e in piazza Magione.