Un saluto a un conoscente, la lite e poi le fiamme. Sarebbe stato questo il movente che ha portato alla morte di Anna Elisa Fontana, la 48enne di Pantelleria bruciata viva dal compagno, Onofrio Bronzolino.
La donna è morta ieri mattina in seguito alle gravi ustioni riportate sul 90% del corpo.
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, Anna Elisa avrebbe rivolto un saluto a un conoscente nei pressi di un bar di Pantelleria. Il gesto ha scatenato l’ira del compagno, che ha iniziato a inveire contro di lei. Poi, arrivati a casa, l’ha ricoperta di liquido infiammabile per poi darle fuoco. L’uomo è adesso indagato per omicidio volontario. Sull’episodio indagano i militari della stazione dell’isola e della Compagnia di Trapani.
“Quello di Anna Elisa Fontana è un delitto che grida forte contro Dio e l’umanità. Mi unisco all’indignazione e alla sofferenza dei familiari e della comunità civile ed ecclesiale dell’amata terra di Pantelleria”. Lo ha scritto il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella in un messaggio rivolto ai familiari della donna. “Sento l’urgenza di stringermi a tutti voi in questo momento, che può solo insegnarci quanto sia prezioso l’affetto sincero, l’amore gratuito, la famiglia”.
Monsignor Giurdanella ha aggiunto: “Anna Elisa è stata brutalmente uccisa da chi doveva prendersene cura; un uomo, o meglio un maschio, che considera una donna in suo possesso, da poter distruggere”. Il Vescovo ha concluso: “Come cristiani siamo chiamati a un corale impegno contro ogni forma di violenza e di abuso, e avere a cuore il desiderio di cambiare questo mondo iniziando da noi stessi, con la sicura speranza che la notte splenderà, per Anna Elisa e anche per noi, quando non ci sarà più, né lutto, né dolore e né pianto”.