Antenne 5g a Palermo: alcuni cittadini chiedono la revoca delle autorizzazioni

Il tema della salute pubblica diventa centrale sullo scontro generato dall’installazione degli impianti all’interno delle vie cittadine. Sono tanti i cittadini preoccupati dai danni alla salute.

Nuovo procedimento in atto sul tema dell’installazione delle antenne 5g in città. Numerosi cittadini, per mezzo dei legali Nadia Spallitta e Anna Cucina, hanno presentato un’istanza al tribunale del consumatore per potere accedere agli atti relativi alle autorizzazioni per eseguire il montaggio degli impianti. Nello specifico viene contestata la mancanza di informazioni rivolte ai cittadini da parte dell’amministrazione dopo aver stabilito di installare le antenne. Nell’istanza, inviata anche Ministero della salute e dell’ambiente, viene chiesta copia delle verifiche e dei pareri emessi dalle autorità sanitarie e tecniche competenti. 

Dovrebbero essere stati compiuti, secondo la normativa, numerosi controlli sull’impatto sanitario che le antenne possono avere sulla salute dei cittadini. Oltre all’Arpa, l’autorità sanitaria deve emettere la sua valutazione. Viene resa necessaria, quindi, la presenza di una certificazione scientifica che dimostri quanto voluto dall’opinione pubblica, ovvero che l’impianto non arrechi alcun danno alla salute, prima di procedere all’installazione.
I cittadini, pertanto, chiedono che vengano revocate le autorizzazioni stabilite dall’amministazione comunale e che vengano di conseguenza sospese le attività legata al montaggio delle antenne. Ciò che ha smosso la volontà di avere chiarezza da parte di numerosi palermitani è legata proprio alla preoccupazione per la salute. Le antenne 5g agiscono emettendo onde elettromagnetiche ad alta frequenza che potrebbero essere dannose per l’uomo, come hanno dimostrato i numerosi studi scientifici su questo argomento. La normativa sull’installazione di questo tipo di impianti è chiara: le amministrazioni devono svolgere preventivamente tutti gli accertamenti del caso a tutela della salute pubblica e privata, che deve essere altresì garantita dalla massima autorità locale, il sindaco.

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