In attesa di un vaccino che riesca ad arginare il coronavirus, da mesi gli scienziati indicano la via della terapia. E i loro studi cominciano a portare i primi promettenti risultati. Sono stati scoperti infatti due super anticorpi che bloccano l’ingresso del coronavirus nelle cellule: agiscono con meccanismi leggermente diversi fra loro e se somministrati in piccole dosi, singolarmente o insieme, sono riusciti a prevenire l’infezione nei criceti.
PUBBLICATO IMPORTANTE RISULTATO, SPIEGANDO MECCANISMO
Il risultato al quale è pervunuto un gruppo internazionale guidato dall’Università di Washington, a cui hanno partecipato anche Massimo Galli, Agostino Riva e Arianna Gabrieli dell’Ospedale Sacco di Milano è stato pubblicato da Science, una delle più prestigiose riviste in campo scientifico. È una scoperta che apre la strada a nuove terapie basate su cocktail di anticorpi. Secondo il virologo Galli, i due nuovi anticorpi neutralizzanti, denominati S2E12 e S2M11, sono “assai promettenti per sviluppi futuri nella cura di Covid 19”. Bloccano lo “spike”, l’uncino che il coronavirus usa per legarsi alle cellule umaneInoltre è stato scoperto che i due ricettori impediscono al virus di attaccarsi al recettore Ace-2 della cellula ospite, quello che in pratica gli “apre la porta”. Agiscono con meccanismi d’azione diversi e in competizione fra loro. Un solo anticorpo potrebbe non essere sufficiente a neutralizzare il virus: averne a disposizione almeno due aiuta a bloccare più efficacemente il microrganismo.
I VANTAGGI DEGLI ANTICORPI
Gli anticorpi monoclonali, rispetto al vaccino, pare abbiano il vantaggio di essere efficaci fin da subito, mentre la risposta immunitaria stimolata dal vaccino potrebbe richieder uno o due mesi. Inoltre probabilmente dopo la prima dose occorre un richiamo. Gli anticorpi invece potrebbero essere somministrati subito dopo l’infezione, e addirittura, in via preventiva anche alle persone ad alto rischio di contagio, e sarebbero immediatamente efficaci.